Libertà di stampa

Guy Berger, Unesco. Metodo Ossigeno è una guida mondiale

Il Direttore della Divisione per la libertà di espressione e lo sviluppo dei media dell’UNESCO si è complimentato con l’Italia per la sicurezza dei cronisti

“Il metodo e il monitoraggio degli attacchi ai giornalisti utilizzati da Alberto Spampinato e dal team di Ossigeno per l’Informazione possono rappresentare un guida a livello mondiale in questo campo d’indagine”(“the monitoring mechanism and the metodo that is used by Mr Spampinato and his team is something that leads the world”), ha affermato Guy Berger, il Direttore della Divisione per la libertà di espressione e lo sviluppo dei media dell’UNESCO.

Lo ha detto nell’intervento pronunciato il 22 ottobre 2018, a Roma, al convegno “Giornalisti aggrediti, colpevoli impuniti”, organizzato da Ossigeno per l’Informazione insieme al Centro Europeo per la libertà di stampa e dei media di Lipsia (ECPMF) per celebrare la Giornata internazionale dell’Onu per mettere fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti.

Berger, già attivista nella lotta per i diritti umani e contro l’apartheid in Sud Africa, poi docente e giornalista, ha fatto i complimenti anche all’Italia e alle sue istituzioni democratiche per l’impegno con cui hanno saputo salvare la vita di molti giornalisti in pericolo proteggendoli e allo stesso tempo salvaguardare una stampa libera e sicura.

“Questo – ha aggiunto – è il risultato dell’intenso lavoro di prevenzione e protezione frutto di una cooperazione tra magistratura, forze di sicurezza, Ministero dell’Interno, media ed esponenti della società civile come Ossigeno”.

Berger ha fatto riferimento all’Italia come esempio positivo anche per la lotta alla criminalità organizzata. Ha detto di essersi fatto questa idea dopo aver incontrato, a Vienna, il Procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, alla Conferenza delle “parti interessate” della Convenzione Onu sulla lotta al crimine organizzato.

“Congratulazioni a Ossigeno – ha concluso, rivolgendosi  ai partecipanti convenuti nella Sala Koch del Senato – anche perché, quest’anno, questa di oggi è la prima celebrazione in Europa, e probabilmente nel mondo, della Giornata Onu per mettere fine alle impunità per i crimini contro i giornalisti indetta per il 2 novembre di ogni anno.

RDM

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