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Addio a Enrico Fierro, giornalista controcorrente che non si è mai arreso

Ossigeno ricorda con ammirazione e affetto il cronista che si è sempre battuto per far emergere verità scomode che altri non volevano vedere

OSSIGENO 10 novembre 2021 – Da “La Voce delle Voci” – Ha sempre avuto ben chiaro in mente e nel cuore il modo di fare giornalismo. Dalla parte del cittadino, del lettore che ha tutto il diritto di conoscere la realtà dei fatti, cosa succede realmente nei Palazzi, di che pasta è fatto il Potere, come agiscono i politici, se e quali scheletri nell’armadio custodiscono. Il giornalismo d’inchiesta, investigativo, che cerca di sollevare i veli e alzare i coperchi. Senza se e senza ma. A guardia dei diritti dei cittadini.
Enrico Fierro aveva scelto fin da subito questa strada, difficile, impervia, zeppa di ostacoli e di rischi personali: non solo per via della camorra, per le minacce degli uomini di rispetto, ma anche – e ancor più – per via ‘giudiziaria’, tramite le querele facili che il potente di turno ti scaglia addosso per intimidirti; e ancor più subdole le citazioni civili, il vero revolver puntato alla tempia dei reporter con la richiesta di stratosferici risarcimenti danni. (…)

I PREZZI PAGATI

Non si è mai tirato indietro, Enrico, non ha mai accettato compromessi, ha tirato avanti con la schiena dritta, e sempre motivato dall’unica molla che lo spingeva: fare giornalismo, quel giornalismo autentico in cui credeva, chiamatelo d’inchiesta oppure civile, fa lo stesso. Ma non altro. Non quello delle veline cloroformizzate che ormai appestano il mainstream e contagiano testate un tempo prestigiose.

Ha pagato prezzi in prima persona, Enrico, quando l’Unità s’è trovata senza più editore, o meglio quelli che c’erano se la sono data a gambe, facendo perdere le loro tracce. Lasciando ad esempio l’ultima direttrice, Concita De Gregorio, a doversi vender casa per pagare proprio i risarcimenti di quelle maledette cause civili.

E lo stesso è successo ad Enrico, che per difendersi è dovuto ricorrere ad ‘Ossigeno per l’informazione’, il preziosissimo avamposto a tutela dei giornalisti minacciati dalle mafie o per vie legali (sic), fondato e animato da Alberto Spampinato, fratello di Giovanni, il cronista dell’Ora di Palermo ammazzato da terroristi di destra. Quello stesso Ossigeno che in diverse occasioni ha difeso anche la Voce.

Una voce, quella di Enrico, che ci mancherà proprio come l’ossigeno. Perché inchieste come le sue sono l’ossigeno del giornalismo, il sale dell’informazione, il terreno dove far crescere i diritti e coltivare la giustizia e la democrazia. Quelle autentiche.

Leggi il testo integrale da La voce Delle Voci – ENRICO FIERRO / GRANDE CORAGGIO CIVILE, GRANDE GIORNALISMO D’INCHIESTA

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