Assistenza Legale

Avv. Malavenda: Sanzione economica per ogni causa per danni infondata

Per ristorare chi è stato ingiustamente chiamato in causa e dissuadere chi lo ha fatto dal reiterare iniziative avventate – Basta applicare un articolo del Codice

OSSIGENO 10 marzo 2023 – L’avvocata Caterina Malavenda ha difeso con successo i giornalisti in molti processi penali e cause civili per diffamazione. Recentemente ha difeso Vincenzo Iurillo, Marco Travaglio e Il Fatto Quotidiano nella causa per danni da diffamazione a mezzo stampa intentata contro di loro dalla società Autostrade per l’Italia. Il giudice Marco Giuliano Agozzino della XVIII Sezione Civile del Tribunale di Roma ha rigettato la richiesta di danni e ha condannato la società a rifondere al giornale le spese legali sostenute per difendersi in giudizio (leggi maggiori dettagli). Ossigeno ha chiesto all’avv. Malavenda se in casi come questo il giudice potrebbe fare qualcosa di più. Ecco la sua risposta:

“Chi agisce, interpretando in modo soggettivo il contenuto di un articolo o anche solo del suo titolo, senza aver individuato alcun fatto falso, fra quelli riferiti dal giornalista, o espressioni gratuitamente offensive, o il difetto di interesse pubblico, non può che perdere la causa.

Solo chi viola uno di questi limiti può esser chiamato a risarcire i danni che avesse eventualmente causato, danni che devono essere provati.

Mi chiedo se scelte processuali di tal genere, se pure legittime, quando si riconosca la palese infondatezza della domanda, non debbano essere sanzionate economicamente, così da ristorare chi è stato ingiustamente chiamato in causa e dissuadere chi lo ha fatto dal reiterare iniziative avventate.

Il rimedio esiste, è l’art. 96, comma 3 c.p.c., che sanziona l’abuso di processo, ma viene applicato con estrema parsimonia, nonostante le sollecitazioni della Corte di Cassazione”.

Avvocato Caterina Malavenda

LT

 

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