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Brescia. Dopo sette mesi archiviate accuse al cronista Andrea Cittadini

Era accusato di rivelazione di segreto e pubblicazione arbitraria di atti. A luglio 2018 subì perquisizione e sequestro materiale

Dopo sette mesi il Tribunale di Venezia ha archiviato il procedimento a carico del giornalista Andrea Cittadini che era accusato di rivelazione di segreto d’ufficio in concorso con altre persone ignote e di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale. Lo riferisce il 19 febbraio 2019 il Giornale di Brescia.

Cittadini, cronista de Il Giornale di Brescia e collaboratore dell’agenzia di stampa Ansa, era sotto processo in relazione a due inchieste giornalistiche. Il 24 luglio 2018, durante una perquisizione giudiziaria nella sua abitazioni, gli furono sequestrati il tablet e un cellulare (leggi) Il giorno dopo il sequestro fu revocato ma la documentazione raccolta fu trasferita al Tribunale di Venezia per accertare se erano coinvolti due magistrati. Il Tribunale di Venezia ha archiviato tutte le posizioni.

REAZIONI – Il sindacato e l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia hanno espresso soddisfazione per la conclusione della vicenda. “La decisione rescindente del Gip di Venezia dimostra quello che l’Ordine dei giornalisti aveva sostenuto dall’inizio. Accusare il cronista di essere un istigatore seriale di violazioni di segreto d’indagine è, prima ancora che una costruzione giuridica errata, una pericolosa delegittimazione della professione”, ha affermato il presidente dell’Odg regionale, Alessandro Galimberti.

“E’ sempre più urgente l’introduzione di norme che impediscano il verificarsi di atti di questo tipo nei confronti di giornalisti”, ha commentato il Sottosegretario all’Editoria, Vito Crimi, in una dichiarazione pubblicata dal Giornale di Brescia. Crimi era già intervenuto sulla vicenda, al momento della perquisizione, dicendo: “Spero non si tratti di una ritorsione nei confronti di Cittadini, che proprio di recente ha scritto un articolo relativamente ad un’indagine che vede coinvolto il figlio del procuratore capo di Brescia, Tommaso Buonanno, arrestato per rapina a mano armata e in attesa di processo”, aveva affermato in una nota. Il Sottosegretario ha promesso, adesso, che “si attiverà perché l’iter parlamentare abbia un’accelerazione”.

RDM

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