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Enna. Manuela Acqua querelata da don Rugolo come Pierelisa

“Questa querela mi causa angoscia e mi sta esponendo anche a considerevoli spese legali”

OSSIGENO 14 dicembre 2023 – “Non sto passando un bel momento. Questa querela mi causa angoscia e mi sta esponendo anche a considerevoli spese legali”, dice Manuela Acqua, giornalista di Enna, querelata da don Giuseppe Rugolo (vedi Ossigeno), il sacerdote a processo per violenza sessuale aggravata nei confronti di minori, il prete che prima di lei ha denunciato la giornalista Pierelisa Rizzo, corrispondente dell’Ansa, e insieme a lei anche Antonio Messina, l’uomo che lo accusa di averlo molestato quando era un ragazzino.

Ad Antonio Messina il sacerdote imputa di avere riportato in un post aperto di Facebook stralci di intercettazioni relative al processo in corso a porte chiuse, e alla giornalista di avere ri-condiviso il post commentandolo.

Com’è accaduto per Pierelisa Rizzo, querelata dal sacerdote tre volte per diffamazione e diffusione di atti procedurali (la terza querela è recentissima), la Procura di Enna ha chiesto l’archiviazione, ma il legale di Rugolo ha presentato opposizione e i due denunciati dovranno comparire davanti al giudice il 28 maggio 2024.

LA GIORNALISTA – “Nella mia città questo prete era diventato una star. All’improvviso ha mostrato il lato oscuro di una Chiesa che cerca di negare l’evidenza, che cerca di arrampicarsi sugli specchi, che prova a zittire le vittime e i giornalisti. Questa chiesa però – racconta Manuela Acqua a Ossigeno – non è riuscita ad ammutolire questo accusatore. Antonio Messina, oggi è un uomo. Ai tempi degli abusi che ha denunciato era un ragazzino, un minorenne. Si è trovato a gestire una situazione orripilante. Quando io sono venuta a conoscenza della sua storia, mi sono impegnata a capire e a spiegare agli altri com’è possibile che un prete (tra l’altro mio coetaneo e concittadino), una persona che conosco praticamente da sempre, sia accusato di abusi sessuali su minori. Ho iniziato a documentarmi, a seguire il processo e a parlarne con Antonio Messina che, nel frattempo, è diventato uno dei miei amici più cari e preziosi. Poi ho iniziato a scrivere il mio punto di vista su questa storia che tocca la sensibilità di tutti. Dovremmo stringerci tutti attorno alla vittima degli abusi, a quest’uomo che ha iniziato con dignità e coraggio un lungo e difficile iter giudiziario, mettendoci la faccia”.

“In una città divisa fra colpevolisti e innocentisti, con tante opinioni gettate in pasto ai social da chi non ha la minima contezza dei fatti, all’improvviso mi sono trovata querelata per aver definito “pericoloso” questo prete accusato di violenza sui minori, un imputato che, fra l’altro, è stato messo agli arresti domiciliari dalla Squadra Mobile di Enna nell’aprile 2021. Il pm ha chiesto l’archiviazione. Ma i legali del prete si sono opposti. Perciò il 28 maggio 2024 dovrò comparire davanti al Gup, insieme con Antonio Messina, querelato pure lui. Non mi stupirei se, nel frattempo, dovessi ricevere altre querele, com’è accaduto alla mia collega Pierelisa Rizzo, che è già a quota 3 querele pur avendo svolto in maniera impeccabile e puntuale il suo ruolo di cronista che racconta la verità. “.

“Fortunatamente esistono associazioni come Ossigeno per l’Informazione che non ti lasciano sola quando vieni presa di mira per il tuo lavoro. E’ un grande conforto sapere di non essere soli di fronte ad accuse ingiuste e pretestuose – conclude la giornalista -. Non vedo l’ora che arrivi il 10 gennaio 2024 (il giorno previsto per la sentenza Rugolo). Non vedo l’ora che si possa scrivere la parola “fine” a questa orribile storia che ha causato sofferenza a tante, troppe persone.”. LT

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