In Italia c’è il 92% di impunità per chi minaccia i giornalisti

 Ossigeno ha calcolato questo tasso e lo ha diffuso in occasione della Giornata internazionale ONU celebrata a Roma 

OSSIGENO 27 ottobre 2023 – In Italia l’impunità per i reati contro i giornalisti è scesa di 4,7 punti percentuali in tre anni, passando dal 96,7% del 2019 al 92%  del 2022. E’ un calo sensibile. Allo stesso tempo questo tasso mostra che l’impunità è ancora molto alta.

Ossigeno ha calcolato questo dato sui casi trattati dal suo Osservatorio sulle minacce ai giornalisti e le notizie oscurate con violenze e abusi e lo ha presentato durante il convegno del 27 ottobre 2023, che si è svolto alla Casa del Jazz di Roma, per celebrare la Giornata mondiale dell’ONU per mettere fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti.

La precedente rilevazione era stata fatta da Ossigeno (leggi) per mostrare con un dato statistico l’andamento effettivo delle iniziative per punire i responsabili delle minacce e delle intimidazioni contro i giornalisti. Al momento questo tasso di impunità è calcolato soltanto in Italia.

Il miglioramento di 4,7 punti percentuali dice innanzitutto che il lavoro di sensibilizzazione svolto in questi anni da Ossigeno e da altre organizzazioni ha sortito qualche effetto, che a livello investigativo e giudiziario si è fatto qualcosa di più, ma è evidente, tuttavia, che nel nostro Paese c’è ancora molto da fare afffinché i giornalisti vittime di violenze fisiche e verbali e di azioni legali pretestuose ottengano sistematicamente giustizia.

IL TASSO DI IMPUNITÀ – Il tasso di impunità fornito da Ossigeno è calcolato sul numero degli operatori dell’informazione che hanno subito intimidazioni, e per i quali l’Osservatorio ha verificato e certificato che hanno agito nel rispetto della legge e della deontologia giornalistica. Nel 2022 Ossigeno ha censito in questo modo 322 cronisti minacciati (leggi il Rapporto).

Tra questi, coloro che hanno visto processare e condannare il loro aggressore o autore di minacce (fisiche, verbali, legali), o che hanno ottenuto scuse o il ritiro di una querela per diffamazione a mezzo stampa è pari all’8%. Questo vuol dire che 27 giornalisti, su 322 vittime registrate nel 2022, hanno ottenuto una qualche forma di giustizia. Nello specifico, le condanne riguardano il pagamento delle spese processuali, l’arresto o la reclusione dell’autore dell’attacco ingiustificato. Ad oggi non hanno ottenuto giustizia le restanti 295 vittime. Tra queste, 85 (il 26% del totale dei minacciati) ha avuto notizia di indagini in corso da parte delle forze dell’ordine o di avvio di procedimenti giudiziari per l’intimidazione subita. Queste iniziative giudiziarie ancora in corso non possono essere considerate come una punizione dei responsabili, ma vengono considerate ai fini statistici come una impunità relativa. L’impunità assoluta, invece, risulta per 210 operatori dell’informazione (66% del totale) per i quali nessuna accusa è stata rivolta formalmente a chi li ha ostacolati. GPA

GIUSTIZIA E IMPUNITA’ N. giornalisti %
condanne vs autori intimidazioni 23 7% 8%
scuse/ritiro querela 4 1%
Impunità assoluta (nessuna giustizia) 210 66% 92%
Impunità relativa (giustizia in corso) 85 26%
Minacciati nel 2022 322 100%

 

GIUSTIZIA N. giornalisti %
procedimenti in corso 10 3%
indagini in corso 75 23%
condanne/scuse/ritiro querela 27 8%
nessuna indagine o procedimento noti 210 66%
Minacciati nel 2022 322 100%

 

 

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