Libertà di stampa

“Libertà di stampa minacciata”. Il convegno di Odg e Polizia Criminale sulle intimidazioni

Il resoconto della tavola rotonda del 15 luglio a Roma a cui hanno partecipato il presidente dell’Ordine dei giornalisti,  il direttore centrale della Polizia criminale e alcuni cronisti

OSSIGENO 16 luglio 2017 – (Dal sito  www.odg.it) – Un’emergenza che si evidenzia plasticamente in oltre 300 casi all’anno di minacce e intimidazioni ai danni di chi si occupa quotidianamente di informare correttamente i cittadini e garantire così un diritto previsto dalla Costituzione. È quanto ha confermato l’incontro a più voci tenutosi a Roma sotto l’egida dell’Ordine dei giornalisti (Odg) e della Direzione centrale della Polizia criminale. Ad introdurre il dibattito il presidente del consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna e il prefetto Vittorio Rizzi, vicecapo della Polizia e direttore centrale della Polizia criminale. Il seminario è stato coordinato da Gianni Maria Stornello, membro del comitato esecutivo nazionale dell’Ordine dei giornalisti e da Stefano Delfini per la Polizia Criminale.

Il presidente del Cnog Verna ha ribadito il peso che hanno le querele temerarie nei confronti della libertà di stampa ed ha evidenziato la soddisfazione per la recente sentenza della Corte Costituzionale contro il carcere obbligatorio ai giornalisti nei casi di diffamazione.

Di fronte al fluire dei dati, dei racconti e degli episodi anche sofferti che si sono alternati nel corso dell’incontro è inevitabile riflettere ulteriormente sull’impegno, e pure sul quotidiano sacrificio di migliaia di giornalisti, taluni oscuri e perfino mal pagati, che affrontano, spesso rischiando, il mestiere del raccontare, il servizio dell’ informazione, la voglia di soddisfare l’attesa di chi vuol essere informato. Dinanzi a realtà patite da parecchi giornalisti (i numeri sono in crescendo) ci si misura con la salda determinazione di cronisti che, giorno dopo giorno, confermano la volontà di tener dritta la schiena. Alcuni di loro (Antonella Napoli, Michele Albanese) pagano da blindati il piacere e il dovere di informare. Conforta che le Forze dell’ Ordine siano, con crescente consapevolezza, a fianco e a tutela di chi si batte per affermare il diritto-dovere di diffondere ogni verità. Il monitoraggio attuato dalla Polizia e da altri organismi investiti dal Ministero dell’Interno sta registrando la moltiplicazione, a danno dei giornalisti, di intimidazioni e aggressioni. Numeri che, specie fra i sentieri nascosti della Rete appaiono, mese dopo mese, più allarmanti. Dilagano i “banditi della tastiera” e i “seminatori di odio”. Però è sempre più palese anche la vicinanza della Forze schierate a prevenzione di certi reati e a difesa del giornalismo sano. E proprio queste forze, anche nell’occasione, hanno incitato a denunciare perfino i semplici segnali di intimidazione o di violenza: “Il vostro lavoro – hanno scandito – dovete proteggerlo anche bloccando sul nascere le iniziative illegali di chi vi vorrebbe meno liberi e più inginocchiati davanti alle prepotenze”.

Leggi sul sito web dell’Ordine dei GiornalistiLeggi su umbriajournal.com

​​Giornalisti minacciati in aumento: +10% rispetto al 2020. Presentato il rapporto di Ordine dei giornalisti e Polizia
Da Il Messaggero – Giornalisti sempre più minacciati. Sono in crescita dell’11% rispetto allo scorso anno gli atti intimidatori nei confronti dei cronisti, 110 episodi rispetto ai 99 del gennaio-dicembre 2020. Questo uno dei dati più rilevanti emersi nel corso del seminario «Gli atti intimidatori nei confronti dei gionalisti: una minaccia alla libertà di espressione» che si è tenuto oggi nella sala conferenze dell’hotel Massimo d’Azeglio a Roma.

L’incontro è stato organizzato dalla Direzione centrale della polizia criminale e dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, alla presenza del presidente nazionale dell’Odg Carlo Verna e del prefetto Vittorio Rizzi, vice direttore generale della Pubblica Sicurezza, direttore centrale della polizia criminale e presidente dell’organismo, alcuni dirigenti della polizia e a diversi giornalisti vittime di minacce. Tra i giornalisti presenti: Antonella Napoli, direttrice del quotidiano «Focus on Africa»; Asmae Dachan, scrittrice e esperta di Medio Oriente di dialogo interreligioso e Nello Scavo, reporter internazionale e collaboratore di diverse testate estere ed attualmente inviato per «Avvenire».

Il rapporto
Gli episodi di minacce sono in aumento dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In 18 casi vi è una connessione con contesti di criminalità organizzata (16%), in 36 casi con contesti politico/sociali (33%) e 56 episodi sono riferibili ad altre fattispecie (51%). La metà delle intimidazioni sono avvenute online (55). Le Regioni che nello stesso periodo hanno fatto registrare il maggior numero di eventi sono il Lazio, la Lombardia, la Sicilia, la Toscana ed l’Emilia Romagna. Si registra anche un significativo aumento delle giornaliste minacciate.

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