L’Ordine dei Giornalisti al Consiglio di Stato contro l’accesso ai documenti di RAI Report

Contestata la tesi del TAR che la redazione del programma di Rai3 possa essere assimilata a una pubblica amministrazione senza tenere conto della sua natura giornalistica

OSSIGENO 13 settembre 2021 – Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti (CNOG) ha presentato  al Consiglio di Stato una memoria a difesa del diritto dei cronisti alla segretezza delle fonti fiduciarie. Formalmente si tratta di un atto di intervento ad adiuvandum contro la sentenza del TAR Lazio emessa a giugno 2021 sul clamoroso caso dell’accesso agli atti riservati della redazione di RAI Report (vedi) consentito in quanto ogni parte della RAI è considerata assimilabile a un ramo della pubblica amministrazione.

Secondo il professor Alfonso Celotto, costituzionalista incaricato dal CNOG, “la decisione del Tar Lazio rappresenta una seria e concreta minaccia per il diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, motivo che fa sorgere l’interesse a intervenire del Consiglio Nazionale dei Giornalisti”.

Sulla materia, l’avvocato Andrea Di Pietro, coordinatore dell’Ufficio di Assistenza Legale Gratuita di Ossigeno per l’Informazione, era intervenuto con un commento di diverso tenore puntualizzando i gravi limiti del segreto professionale riconosciuto ai giornalisti, che è “parziale e comprimibile dall’Autorità Giudiziaria” (leggi ).

Lo scorso giugno il Tribunale Amministrativo del Lazio aveva ordinato alla RAI l’esibizione dei documenti raccolti dalla redazione di Report, diretta da Sigfrido Ranucci, per realizzare un servizio firmato da Giorgio Mottola sugli appalti lombardi, dal titolo “Vassalli, valvassori e valvassini”. La richiesta era basata su un ricorso dell’avvocato Andrea Mascetti, citato nell’inchiesta di Report.

LT

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