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Mafia. Per le minacce a Salvatore Minieri due condanne confermate in appello

Un anno e quattro mesi – Fu minacciato dai figli del capomafia di Pignataro Maggiore per un’inchiesta sulle cosche casertane

OSSIGENO 24 gennaio 2025 – La Corte di Appello di Napoli, IV sezione, a dicembre 2024 ha confermato le condanne un anno e quattro mesi di detenzione  di Giuseppe e Gaetano Lubrano, figli del capomafia di Pignataro Maggiore (Caserta) Vincenzo Lubrano, riconosciuti responsabili delle minacce rivolte nel 2011 al giornalista Salvatore Minieri. Dovranno pagare le spese di giudizio e risarcire la parte civile. Il giornalista è stato difeso dagli avvocati Antonio e Francesco Iovino, dello studio Iovino-Grauso di Camigliano

Salvatore Minieri, quando era redattore de ‘La Nuova Gazzetta di Caserta’,  aveva pubblcato un’inchiesta sulla riorganizzazione e gli affari delle cosche casertane. “Con te dobbiamo prendere provvedimenti. Ora basta”, reagirono minacciosamente i due boss intimandogli di non scrivere più sulla loro famiglia. Salvatore Minieri li denunciò, si svolse il processo  di primo grado e i due furono condannati (vedi Ossigeno). Ora le condanne sono state confermate dalla Corte d’Appello. Vincenzo Lubrano, era collegato ai Corleonesi di Totò Riina e Bernardo Provenzano.

“Sono stati anni lunghi, terribili e pericolosi – ha detto Salvatore Minieri a Ossigeno -. L’Ordine dei giornalisti, qualche collega e Ossigeno mi hanno aiutato ad affrontarli. Altri mi hanno lasciato solo. Non ho avuto solidarietà della politica, da altre associazioni civiche e dalla stampa. In attesa delle motivazioni, voglio dire che  questa è una grande vittoria. Dice che c’è ancora speranza per il nostro Sud. Noi giornalisti dobbiamo continuare a fare questo mestiere con la schiena dritta anche per dare il buon esempio alle nuove generazioni”.

Ossigeno rinnova la solidarietà a Salvatore Minieri, si congratula con lui e i suoi difensori e indica questa vicenda all’attenzione pubblica in quanto è esemplificativa delle condizioni in cui molti giornalisti si trovano di fronte alle minacce: in solitudine e isolamento, costretti a trovare da soli le risorse per sostenere le spese legali.

LT

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