Libertà di stampa

Perquisizione Palermo. OSCE a Italia, accertarne legittimità

Il Rappresentante OSCE per la libertà dei media lo ha chiesto al ministro degli Esteri, appena ha saputo del sequestro di cellulare e  computer al giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo 

Il 14 settembre 2018, il Rappresentante dell’OSCE per la libertà dei media, Harlem Désir, in una lettera al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha espresso la sua preoccupazione per il sequestro del telefono e del computer del giornalista Salvo Palazzolo (vedi). Désir ha ricordato che è necessario rispettare la protezione delle fonti giornalistiche e ha chiesto di accertare se il sequestro è avvenuto in conformità alle norme nazionali ed internazionali.

“La perquisizione e il sequestro del cullare e del computer di Salvo Palazzolo mette a rischio il principio della protezione delle fonti giornalistiche e la libertà della stampa di non rivelare fonti confidenziali la quale è essenziale al fine dell’attività giornalistica relativa a questioni di pubblico interesse” ha dichiarato Harlem Désir, annunciando di aver chiesto spiegazioni all’Italia.

Désir ha ricordato il General Comment N. 34 con cui il Comitato ONU per i diritti umani ha stabilito e affermato che l’articolo 19 del Patto per i diritti civili e politici che sancisce la libertà di espressione include la protezione delle fonti giornalistiche (paragrafo 45).

Il Rappresentante ha inoltre fatto riferimento alle raccomandazioni dello Special Rapporteur delle Nazioni Unite per la libertà di espressione, David Kaye, che nel suo report del 2015 all’Assemblea Generale ha dichiarato che “ogni restrizione alla riservatezza delle fonti deve avere natura eccezionale e deve essere soggetta alle più elevate garanzie nonché essere applicata esclusivamente dalle autorità giudiziarie”(A/70/361, para 62).

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