Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Violazioni verificate

Perquisizioni Olbia. Inaccettabili. Ordine e FNSI scrivono a Mattarella

Dopo il sequestro di computer, telefoni e carte nella redazione del quotidiano La Nuova Sardegna che ha pubblicato notizie su contrasti giudici-pm

Le organizzazioni rappresentative dei giornalisti italiani hanno protestato nel modo più clamoroso, rivolgendosi con una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e imbavagliandosi in un flash mob, contro la perquisizione effettuata il 27 marzo 2018 a Olbia nella redazione del quotidiano La Nuova Sardegna, nell’abitazione e nell’auto personale di una collaboratrice, la giornalista Tiziana Simula. La giornalista è stata sottoposta anche a perquisizione personale. L’ordine è stato impartito dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania.

Nel corso dell’operazione, la polizia giudiziaria ha sequestrato il telefonino, il computer e documenti d’archivio della giornalista. Tiziana Simula è stata trattenuta per ore in caserma ed è stata iscritta nel registro degli indagati per presunta violazione dell’articolo 326 del Codice Penale che punisce la rivelazione di segreti d’ufficio commessa da un pubblico ufficiale. La cronista è accusata di aver pubblicato un articolo nel quale riferisce il contenuto di un esposto-denuncia relativo a un conflitto tra giudici e pubblici ministeri del Tribunale di Tempio Pausania. Lo hanno riferito il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, e il segretario della FNSI, Raffaele Lorusso, in una conferenza stampa che si è svolta a Roma nella sede dell’Ordine.

Subito dopo la perquisizione, i redattori della Nuova Sardegna hanno iniziato un’assemblea permanente, in segno di solidarietà verso la collega. Poche ore dopo il sequestro giudiziario, considerato un inammissibile “attacco al segreto professionale” dei giornalisti  (leggi), l’iniziativa della Procura è stata condannata con comunicati diffusi dall’Ordine nazionale e regionale dei giornalisti (leggi), dalla Fnsi (leggi), dall’Unione cronisti sardi.

Anche gli avvocati penalisti hanno criticato la decisione di procedere alla perquisizione. Il coordinamento delle Camere penali della Sardegna l’ha definita un’iniziativa “inaccettabile”, “un fatto senza precedenti”. I penalisti hanno manifestato “ampia e incondizionata solidarietà” alla giornalista e al quotidiano.

Il giornalista Franco Abruzzo, consigliere nazionale dell’Ordine ed esperto di diritto dell’informazione, ha affermato che la Procura di Tempio Pausania ha “violata in maniera sfacciata la giurisprudenza uniforme della  Corte di Strasburgo a tutela delle fonti giornalistiche” (leggi).

Il giorno dopo, 28 marzo, la protesta dei giornalisti ha preso la forma più clamorosa: una lettera firmata congiuntamente dai vertici dell’Ordine dei Giornalisti e della FNSI inviata al Presidente della Repubblica, al ministro della Giustizia e al procuratore generale presso la Corte d’Appello di Cagliari, Gabriella Pintus (leggi). Il documento è stato illustrato in una conferenza stampa del presidente dell’Ordine, Carlo Verna, e del segretario del sindacato Raffaele Lorusso.

«Basta attacchi alla libertà di informazione», ha detto Verna, citando la documentazione prodotta da Ossigeno per l’Informazione e le statistiche del Ministero dell’Interno. Lorusso ha aggiunto: «C’è un’escalation di atti ostili contro i giornalisti che si traduce in un danno al diritto dei cittadini a essere informati».

Durante la conferenza stampa i consiglieri dell’Ordine dei Giornalisti e il segretario della FNSI hanno messo in atto una protesta visiva tappandosi con le mani, per un minuto, occhi, bocca e orecchie.

Leggi Che cosa ha scritto Tiziana Simula
‎Leggi Perquisizioni. Mandiamo a scuola i pm che le ordinano
ASP

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