No Carcere. Odg ammesso da Corte Costituzionale

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Il 21 aprile 2020 l’Ordine dei Giornalisti parteciperà all’udienza presso la Suprema Corte sull’eccezione di costituzionalità alla pena del carcere per diffamazione a mezzo stampa

Il prossimo 21 Aprile 2020 il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (CNOG) potrà intervenire nel giudizio costituzionale sulla legittimità delle norme in materia di diffamazione a mezzo stampa, norme che prevedono di punire i colpevoli con la multa o con il carcere fino sei anni. In questo reato incorrono soprattutto i giornalisti e i direttori responsabili dei giornali e ciò appare in contrasto con l’articolo 10 della Convenzione europea dei Diritti Umani recepita dalla Costituzione italiana, come hanno fatto osservare i difensori di alcuni giornalisti. Di conseguenza il Tribunale di Salerno e quello di Modugno hanno sollevando l’eccezione di costituzionalità (https://www.ossigeno.info/carcere-per-diffamazione-investita-la-corte-costituzionale).

La Corte Costituzionale ha accettato con l’ordinanza n.37 depositata il 26 febbraio 2020 (relatore Francesco Viganò) la richiesta dell’OdG di partecipare alla discussione. La causa sarà discussa in udienza pubblica.

LA MOTIVAZIONE – L’intervento del CNOG è stato accettato in quanto ha competenza a decidere sui ricorsi in materia disciplinare. La legge stabilisce che le condanne penali con interdizione dai pubblici uffici determinano automaticamente la cancellazione o la sospensione del giornalista dall’Albo. Invece le altre condanne penali consentono al CNOG di avviare un’azione disciplinare qualora il fatto offenda il decoro e la dignità professionali ovvero comprometta la reputazione del giornalista o la dignità dell’Ordine. Pertanto, da un’eventuale condanna penale del giornalista e del direttore responsabile imputati nel procedimento da cui è nata la questione di costituzionalità deriverebbero specifiche conseguenze in ordine all’avvio dell’azione isciplinare, riguardanti la sfera dei poteri del CNOG e aventi ad oggetto, “in modo diretto e immediato”, lo specifico rapporto giuridico sostanziale dedotto in quel giudizio (la pretesa punitiva statale nei confronti degli imputati). ASP

LEGGI il comunicato della Corte Costituzionale

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