Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Realizzato nell'ambito del progetto OSSIGENO M.A.P. - MONITOR ASSIST AND PROTECT, co-finanziato da GMDF (Global Media Defense Fund), il Fondo creato nell'ambito della Campagna Globale per la Libertà dei Media nel quadro del Piano d'Azione dell'ONU per la Sicurezza dei Giornalisti e la tematica dell'Impunità. Il GMDF è stato sviluppato con l'obiettivo di facilitare la libertà dei media e migliorare l'accesso dei giornalisti ad una tutela legale specializzata e sensibile alla diversità di genere. Gli autori sono responsabili della scelta e della presentazione dei fatti contenuti in questa pubblicazione e delle opinioni ivi espresse, che non sono necessariamente quelle dell'UNESCO e non impegnano l'UNESCO.

Allarme a Roma. 14 cronisti aggrediti in 14 giorni. Chi sono. Che cosa fare

Ordine e sindacato dei giornalisti hanno manifestato preoccupazione e chiesto interventi – Ossigeno: sanzionare e riaffermare diritto di cronaca

OSSIGENO 29 luglio 2022 – Nel giro di 14 giorni, fra il 9 e il 23 luglio 2022, a Roma e dintorni 14 giornalisti impegnati in vari servizi di cronaca all’esterno delle redazioni, cioè mentre facevano nient’altro che il loro lavoro, sono stati minacciati e aggrediti. La successione ravvicinata di questi episodi ha suscitato la preoccupazione delle organizzazioni dei giornalisti, che hanno espresso solidarietà agli aggrediti e hanno chiesto interventi delle autorità per garantire la sicurezza dei giornalisti e per mettere fine all’impunità degli aggressori.

Ossigeno per l’informazione segue con continuità l’evoluzione del fenomeno delle intimidazioni ai giornalisti e ha fatto notare già da tempo che il Lazio (soprattutto per le intimidazioni che si verificano a Roma) è da molti anni la Regione italiana con il più alto numero di cronisti minacciati, è quella parte dell’Italia in cui si sono verificati alcuni dei più gravi episodi, ma ciononostante non è stato finora adottato alcun piano di sicurezza adeguato alla gravità della situazione in questo territorio, né da parte delle autorità pubbliche né dalle aziende editoriali.

Le aggressioni ai giornalisti sono la manifestazione più evidente di una diffusa intolleranza verso chi doverosamente, esercitando un diritto, raccoglie informazioni sui fatti di attualità e le diffonde nel pubblico interesse.

Per arginare queste violenze occorre individuare e sanzionare sistematicamente i violenti ma occorrono anche iniziative dei giornalisti e delle autorità per riaffermare ad ogni livello che i giornalisti sono professionisti dell’informazione pubblica, operano nell’interesse pubblico rispettando le persone e la legge.

I SEI EPISODI CHE HANNO SUSCITATO ALLARME

9 LUGLIO – CENTOCELLE, quartiere di Roma, il 9 luglio 2022 c’è stata un’altra aggressione contro alcuni giornalisti accorsi  per documentare l’incendio scoppiato sull’area di alcuni autodemolitori. A raccontare l’accaduto è Stampa Romana (leggi qui), che scrive: “Di fronte a un rogo di dimensioni impressionanti a Centocelle negli sfasci che ancora caratterizzano la zona e il parco bisognerebbe solo ringraziare i colleghi, i videomaker e gli operatori che si sono avvicinati al luogo degli inneschi per informare i cittadini. Invece alcuni di loro sono stati minacciati ed uno in particolare preso a calci mentre riprendeva. Il tutto sotto lo sguardo dei carabinieri che hanno invitato gli esagitati a lasciar perdere». Il clima è talmente teso che questi giornalisti coinvolti non hanno voluto neanche che i loro nomi fossero diffusi, forse proprio perché cronisti che in strada ci lavorano tutti i giorni, dunque sanno che quei brutti incontri si potrebbero ripetere. FNSI ha espresso solidarietà ai colleghi (leggi qui) e ha aggiunto: “L’urgenza è che governo e parlamento approvino finalmente norme efficaci a tutela della libertà di informazione, pilastro della democrazia”.

11 LUGLIO – ROMINA MARCECA, inviata dal quotidiano la Repubblica è stata aggredita nel quartiere Bravetta, a Roma, dove si era recata per documentare l’incendio di una villetta nel quale hanno perso la vita madre e figlio, avvenuto il giorno stesso (leggi qui). “Mi ero presentata alla famiglia come giornalista, come faccio sempre. La sorella della vittima mi ha anche fornito tutte le informazioni, abbiamo parlato con calma e commozione di quanto è accaduto. Quando sono uscita dal residence un signore mi ha chiamata ‘sciacalla’ e ‘merda’. Gli ho detto che mi stava aggredendo su una pubblica via e senza alcun motivo e che, sentendomi minacciata, stavo per chiamare la polizia. Lui ha risposto: ‘Siamo venti contro una’. E un suo amico ha aggiunto: ‘Non ti do una pizza, perché non hai i baffi’. Poi si sono aggiunte altre persone, accerchiandomi, per mandarmi via”. L’arrivo della polizia ha evitato che la situazione potesse degenerare ai danni della giornalista. Solidarietà anche dal Cdr di Repubblica (leggi qui).

14 LUGLIO – ANGELO VEGLIANTE, videomaker, collaboratore dell’agenzia Agtw, stava documentando la protesta dei tassisti a Roma, a due passi da Palazzo Chigi. All’improvviso è stato raggiunto da un manifestante, che lo ha strattonato e gli ha intimato di andarsene. Oltre a questo, ha rivolto contro di lui una serie di insulti. Il video dell’aggressione è stato pubblicato anche dal Corriere della Sera (vedi qui).

17 LUGLIO – VALERIA RICCIONI – Il 17 luglio 2022 un’altra aggressione nel Lazio, questa volta ai danni della giornalista del Gr1 della Rai, Valeria Riccioni. L’aggressione è avvenuta ad Anzio, davanti al commissariato, dove la cronista si era recata per raccogliere informazioni sull’uccisione del pugile Leonardo Muratovic. Ospite di Uno Mattina Estate (vedi qui), Valeria Riccioni ha raccontato: “Ero inviata per seguire i fatti dell’omicidio, sono andata ad Anzio la mattina, proprio sul lungomare dove sono avvenuti i fatti, poi nel primo pomeriggio è stato arrestato il papà della vittima e mi sono spostata al commissariato. Lì sono stata aggredita violentemente da due persone verbalmente, fortunatamente la persona che mi ha aggredito è stato bloccato in tempo”.

17-18 LUGLIO – FRANCESCO DIGIORGIO – Nella notte tra il 17 e il 18 luglio 2022 ignoti hanno dato fuoco alla macchina del giornalista , presso gli Altipiani di Arcinazzo, in provincia di Roma (leggi qui). La macchina, di proprietà della compagna del giornalista, è andata a fuoco sotto casa. Probabilmente il rogo è stato azionato con della benzina. L’Ordine dei giornalisti del Lazio e il Consiglio nazionale dell’Ordine hanno espresso solidarietà al giornalista: “L’Ordine dei Giornalisti del Lazio e il Consiglio nazionale esprimono solidarietà a Digiorgio per questo gesto premeditato. Saranno gli inquirenti e la magistratura ad accertare i fatti, ma la vicenda è molto grave. L’episodio sarà segnalato al coordinamento per la sicurezza dei giornalisti istituito presso il Ministero dell’interno.”

23 LUGLIO – GIORNALISTA E OPERATORE DI REPUBBLICA, GIUSEPPE LA VENIA E LA SUA TROUPE DEL TG1- Sono stati minacciati mentre facevano foto dell’incendio che ha colpito la pineta del Country Club di Castelfusano (Roma). “Non puoi riprendere, scendi, se la vedemo io e te… “Se c’hai le palle vieni con me che te dico du paroline, non ho niente da perdere…”Pensi che le guardie me fanno paura? Te pijo a schiaffi a due a due finché non diventano dispari. Non c’è niente da riprendere, niente da nascondere”, hanno urlato alcuni custodi lanciandosi soprattutto contro il cronista di Repubblica, nonostante la presenza della polizia locale, che non è intervenuta. Il titolare del Club, principe Flavio Chigi, ha invece accompagnato i giornalisti a visitare i bungalow distrutti, facendoli entrare da un altro accesso. Giuseppe La Venia del Tg1 ha detto che i problemi si sono avuti solo con i custodi che non hanno consentito di entrare.

Stampa Romana ha condannato gli episodi, lanciando l’allarme sulle difficoltà crescenti di fare giornalismo di strada nel Lazio (leggi qui). L’associazione torna ora a chiedere che il reato di ostacolo all’informazione, proposto con Ossigeno per l’informazione, sia approvato dal Parlamento.

GB

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