Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Violazioni verificate

Che significa quella visita dei carabinieri alla redazione di Domani

Sono andati a sequestrare un articolo per il quale il sottosegretario Durigon aveva presentato querela. I commenti di Ossigeno e dei giornalisti

OSSIGENO 16 marzo 2023 – La querela presentata dal sottosegretario Claudio Durigon contro due giornalisti del quotidiano “Domani” che, in un articolo, hanno evidenziato i suoi rapporti con un condannato per estorsione, è una di quelle diecimila e passa nuove denunce per diffamazione a mezzo stampa che ogni anno in Italia ingolfano la macchina della giustizia. Ognuna di queste querele dà vita a un nuovo processo. Poi, nove volte su dieci, ma dopo qualche anno, splash, il processo finisce nel nulla, come una bolla di sapone, senza condanne e senza scuse.

Finisce così, quelle nove volte su dieci, perché il giudice accerta che le accuse sono infondate, pretestuose, esagerate. E’ probabile che anche questa querela finisca così e certamente sarebbe passata inosservata, sarebbe stata ignorata e taciuta dai giornali, come molte altre simili,  se non fosse per un particolare che le ha dato sex appeal: la comparsa dei carabinieri in redazione.

Un’apparizione, diciamolo subito, lecita, motivata, giustificata. Tuttavia impressionante, perché ha evocato altre immagini: quelle delle irruzioni intimidatorie e repressive di uomini in divisa nelle redazioni dei giornali che avvengono nei regimi autoritari. I carabinieri svolgevano funzioni di polizia giudiziaria, eseguivano un compito assegnato, si presume da un magistrato. Un compito però, come ha fatto osservare qualcuno, superfluo, perché bastava una telefonata per ricevere (in caserma o in procura) una copia dell’articolo querelato. Un compito forse eseguito con troppo zelo, forse per compiacere il querelante, che avrebbe potuto, lui stesso, allegare alla querela l’articolo contestato, come avviene di solito.

C’è da augurarsi che queste missioni inessenziali non si ripetano. A meno che non si voglia intenzionalmente evocare lo spauracchio degli uomini in divisa nelle redazioni dei giornali. Il mondo ci guarda, gli osservatori internazionali non danno un buon voto in libertà di stampa all’Italia e hanno commentato con preoccupazione e stupore questa vicenda.

ASP

Ecco come si sono svolti i fatti e come li hanno commentato i giornalisti del Domani:

Venerdì 3 marzo 2023 le forze dell’ordine si sono presentate nella redazione del Domani, quotidiano diretto da Stefano Feltri ed edito da Carlo De Benedetti, con un provvedimento di sequestro per l’articolo “I clan e la condanna per estorsione dell’uomo di Durigon. Il silenzio del sottosegretario”, a firma di Nello Trocchia e Giovanni Tizian. L’uomo è Simone Di Marcantonio, condannato a 4 anni, di cui si riferiscono i rapporti politici con Durigon.

L’articolo completo è disponibile online (vedi qui), può essere letto integralmente solo dopo la sottoscrizione di un abbonamento, e forse proprio per questo non è stato allegato alla querela presentata da Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, esponente della Lega dal 2017. La Procura di Roma ha così inviato i carabinieri in redazione con un provvedimento di sequestro. I giornalisti hanno stampato l’articolo e consegnato la copia agli agenti.

LE PROTESTE – L’azione ha suscitato numerose proteste. Il Cdr del Domani ha scritto: “È chiaro che siamo di fronte a una eccezione italiana, per l’uso abusivo del potere allo scopo di condizionare la libertà di informazione”. L’Ordine dei giornalisti ha commentato: “Una modalità decisamente fuori dal comune e dal sapore intimidatorio che va al di là del contenuto dello stesso articolo”. I Cdr del Fatto Quotidiano e de ilfattoquotidiano.it hanno espresso solidarietà ai colleghi “vittime di una gravissima intimidazione alla libertà di stampa” (vedi qui).

Nello Trocchia dice a Ossigeno: “Se l’articolo è il corpo del reato, la procura deve accertarne l’eventuale portata diffamatoria, ma a quanto pare il querelante non ha allegato il corpo del reato alla denuncia. Così la procura ha inviato i carabinieri in redazione per il sequestro. C’è il pericolo che questi episodi non arrivino all’opinione pubblica: sarebbe opportuno che anche i colleghi delle televisioni dessero spazio a queste inchieste, rilanciassero le domande a questi personaggi quando li hanno ospiti nelle loro trasmissioni. Voglio ringraziare l’osservatorio di Ossigeno per l’informazione e i colleghi che ne hanno scritto, perché la solidarietà e la vicinanza dimostrata in questi giorni mostrano che esiste un arcipelago, forse piccolo, fatto di testate e colleghi che quando rilevano queste anomalie si allertano. Questo è un segnale importante”.

Giovanni Tizian, capo redattore di “Domani”, ha dichiarato a Ossigeno: “È sempre più difficile fare informazione. Il nostro giornale si è costruito una credibilità proprio grazie alle inchieste fatte. In questo caso sorprende anche la modalità, perché invece di chiedere l’articolo al querelante si è preferito mandare nella redazione del giornale gli agenti con il mandato di sequestro. Questo è assolutamente irrituale, è sbagliato, ma rappresenta il clima nel quale lavoriamo: il nostro vicedirettore Emiliano Fittipaldi querelato dalla Presidente del Consiglio, un sottosegretario che fa la guerra al giornale, un ministro che minaccia querele. È difficile lavorare così: senza un editore forte alle spalle un giornalista come fa a continuare a fare inchieste e cronaca giudiziaria? Si tratta di un vero e proprio accanimento contro la libertà di stampa.”

NEL LAZIO Ossigeno ha segnalato 4 giornalisti minacciati tra gennaio e febbraio 2023 e 1023 in totale dal 2012. Il contatore di Ossigeno segna 6598 giornalisti minacciati in Italia dal 2006 ad oggi. I loro nomi sono nella Tabella dei minacciati consultabile online. GB

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