Faenza. La blogger e il comandante. La querela e l’alternativa delle scuse
Questo articolo è disponibile anche in:
Linda Maggiori, querelata per un post, ha chiarito subito che non si riferiva al querelante e ha chiesto scusa. Ossigeno la assiste legalmente
OSSIGENO 30 novembre 2023Lo Sportello Legale di Ossigeno ha deciso di assistere la blogger Linda Maggiori, querelata dal comandante della polizia locale del Comune di Faenza (Ravenna) per un post in cui è nominato, a suo avviso per fare intendere che sia personalmente coinvolto nelle gravi inadempienze dell’amministrazione comunale denunciate dalla blogger.
Linda Maggiori ha tempestivamente dichiarato che non intendeva assolutamente formulare tale accusa personale e ha personalmente chiesto scusa al comandante, informando i lettori del suo blog. Ma il querelante ha deciso di proseguire l’azione legale. La difesa in giudizio della blogger è stata affidata all’avvocato Andrea Di Pietro, coordinatore dello Sportello.
CHI E’ – Linda Maggiori vive a Faenza. E’ nota per il suo impegno sociale e per lo stile di vita sostenibile. E’ una attivista-ambientalista, oltre a essere la curatrice del Blog Faenza Eco-Logica, che ha pubblicato numerose inchieste sui problemi della tutela ambientale nel Ravennate. Collabora con Il Manifesto, vari blog e altre testate.
LO SPORTELLO LEGALE DI OSSIGENO per l’Informazione, in collaborazione con Media Defence ha deciso di fornire assistenza legale gratuita alla blogger in considerazione dell’interesse generale della vicenda. Per Ossigeno, la facoltà di querelare per diffamazione allo scopo di tutelare la propria reputazione è sacrosanta. Ma dovrebbe sempre conciliarsi in via prioritaria con la possibilità di ottenere il risultato con il fair play e le pubbliche scuse, evitando così di ingolfare la macchina giudiziaria e di infliggere un carico di spese a chi fa informazione in buona fede su fatti di interesse generale e nell’interesse pubblico e può incorrere in errori e imprecisioni non volute.
Dovrebbe essere privilegiata l’opportunità di agire in modo da evitare oneri che per i soggetti più deboli della catena dell’informazione, come i blogger e i freelance, possano essere troppo gravosi. A questo scopo Ossigeno promuove da tempo la prassi del fair play e delle scuse, pubbliche o private, per chiudere vicende come questa nei tempi più brevi, senza spese e con soddisfazione reciproca. Seguire questa prassi eviterebbe gran parte delle diecimila querele presentate ogni anno in Italia, alleggerendo la giustizia e cancellando gli effetti punitivi su operatori dell’informazione che agiscono in buona fede.
IL POST – Nel post che ha suscitato la querela, la blogger espone dei dubbi sui controlli effettuati dall’amministrazione comunale e dalla polizia locale in merito alla concessione di autorizzazioni e permessi di fare impresa di trasporti a Rosario Cocuzza, classe 1970, imprenditore del trasporto di Castel di Iudica (Catania), coinvolto nel processo IBLIS (mafia e appalti nel Catanese) e condannato nel 2014 a 4 anni di reclusione, con una pena successivamente ridotta.
Il 2 febbraio 2023, nel post pubblicato sulla pagina Facebook collegata al blog Faenza Eco-Logica, Linda Maggiori ha segnalato come una grave inadempienza delle forze dell’ordine locali, dell’attività di controllo del territorio, il fatto che fossero state autorizzate le attività di questo imprenditore, nonostante alcuni camion della sua impresa giacessero abbandonati da tempo.
La blogger ha scritto: “E’ mai possibile che a nessun vigile, carabiniere, poliziotto o amministratore sia saltato in mente di controllare quei camion abbandonati da anni, anche per una evidente possibile contaminazione ambientale?”
IL COMMENTO CONTESTATO – Il post dal titolo “La mafia in via Granarolo 213” è stato accolto con la pubblicazione di numerosi commenti, ai quali la blogger ha risposto ricordando che nel 2019 un agente della Polizia Locale di Faenza, è stato arrestato in flagranza di reato con una “mazzetta” (leggi). “Non dimentichiamo – ha scritto Linda Maggiori che il vigile in questione è stato condannato a Faenza per abuso di ufficio, estorsione, violenza…e il suo capo ora indagato per averlo coperto. Non mi sorprenderei se fosse coinvolto anche in questa losca vicenda….coprendo la mafia. In fondo chi è che doveva controllare?”
LA QUERELA – Il 24 febbraio 2023 il comandante della polizia locale, effettivamente indagato per aver coperto il suo collega, ritenendosi offeso da questo commento, ha depositato una querela contro Linda Maggiori. Convocata dall’autorità giudiziaria per essere identificata e per nominare un difensore, Linda Maggiori si è immediatamente attivata per precisare meglio il contenuto del suo commento al post Facebook e ha cercato di chiarire con il comandante che nel suo post lei non intendeva assolutamente riferirsi a lui. A questo scopo, rivolgendosi direttamente al comandante, ha reso noto di aver spiegato agli inquirenti che la frase “non mi sorprenderei se fosse coinvolto anche in questa vicenda”, era riferita all’agente suo sottoposto e non a lui. “Avrei usato il plurale altrimenti”, ha aggiunto, nella successiva frase (…). Ho usato il singolare proprio perché mi riferivo solo al nome del vigile. Purtroppo ho scritto velocemente, avrei dovuto specificare meglio, rileggendo capisco che si può interpretare male, mi scuso e ho già cancellato il commento. Sono disponibile per un incontro, augurandomi che possa accettare le mie scuse, senza procedere ulteriormente per vie legali”.
Il comandante dei vigili non ha accolto le scuse e ha ritenuto di proseguire l’azione legale.
Questa vicenda ci ricorda che la querela, come avviene spesso, può essere intesa come qualcosa che va va al di là del suo scopo di strumento di giustizia, e considerata invece l’occasione per mettere sotto scacco chi diffonde informazioni sgradite. ASP
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!