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Palermo. Pino Maniaci assolto dall’accusa di estorsione. Il pm aveva chiesto 11 anni

E’ stato condannato per diffamazione a 1,5 anni – Il processo per le presunte pretese di denaro era iniziato nel 2016  da una intercettazione – Il commento del difensore Antonio Igroia 

OSSIGENO  12 aprile 2021 – L’8 aprile 2021 il giudice monocratico di Palermo Mauro Terranova ha assolto dall’accusa di estorsione Pino Maniaci, giornalista ed ex direttore dell’emittente tv Tele Jato di Partinico (Palermo), per anni simbolo di battaglie antimafia, e lo ha condannato a un anno e 5 mesi di carcere per il reato di diffamazione nei confronti di un amministratore locale, dei giornalisti Michele Giuliano e Nunzio Quatrosi e del pittore Gaetano Porcasi. Il giornalista era accusato di aver preteso favori e denaro da alcuni amministratori locali, minacciando di avviare campagne mediatiche negative nei loro confronti se avessero rifiutato. Per questa accusa il pubblico ministero, Amelia Luise, aveva chiesto di condannarlo a undici anni e 6 mesi di reclusione.

Il processo era nato da una indagine della Dda di Palermo sulla mafia di Borgetto, paese della provincia di Palermo confinante con Partinico. A maggio del 2016 furono arrestati dieci esponenti del clan mafioso. Pino Maniaci, direttore di Telejato, noto per le sue coraggiose campagne antimafia, rimase coinvolto a causa di una intercettazione ambientale a carico di uno degli indagati con cui parlava. La circostanza insospettì gli investigatori che decisero di metterlo sotto controllo.

Gli fu notificato il divieto di dimora a Palermo e Trapani. Fu accusato di aver ricevuto somme di denaro e agevolazioni dai sindaci di Partinico e Borgetto e da un assessore comunale di Borgetto. In cambio avrebbe assicurato una linea soft della sua tv sull’operato delle amministrazioni comunali. Una intercettazione ambientale, a carico di un sindaco, aveva dato credito alla consegna di una somma di denaro al giornalista.

Inizialmente Pino Maniaci fu rinviato a giudizio insieme ai mafiosi indagati. Quando i suoi legali chiesero lo stralcio, la sua posizione fu separata e trasmessa al giudice monocratico. Il reato di diffamazione, per cui è  stato condannato, vede come parti offese il giornalista Michele Giuliano e il pittore Gaetano Porcasi.

Pimo Maniaci si  è  sempre proclamato innocente sostenendo di essere stato coinvolto nell’indagine per le sue inchieste sulla cattiva gestione dei beni confiscati alla mafia che vedeva coinvolte la presidente della sezione misure di prevenzione Silvana Saguto.

IL LEGALE DI PINO MANIACI: GIUSTIZIA DOPO 6 ANNI DI LINCIAGGIO

L’avvocato Antonio Ingroia (ex pm a Palermo) ha difeso Pino Maniaci insieme all’avvocato Bartolomeo Parrino e ha commentato la sentenza con queste parole.

. “Dopo sei anni di un indecente linciaggio mediatico finalmente  è  arrivata la sentenza che ha assolto Pino Maniaci da tutte le accuse di estorsione che lo avevano ingiustamente inchiodato e distrutto in questi sei anni. Dopo un’inaudita richiesta di pena per undici anni e mezzo di reclusione, richiesta che solitamente si riserva ai delinquenti più spregevoli, finalmente giustizia  è  fatta. Pino Maniaci ha diritto non solo a che gli venga risarcito il danno subito, ma che gli vengano restituiti sei anni di vita distrutta, l’onore e la reputazione professionale indegnamente cancellata”.

“Quella di oggi – prosegue –  è  una sentenza che riconcilia i cittadini con la Giustizia del Tribunale di Palermo, ma i sei anni di gogna mediatica restano e sono troppi e costituiscono un atto di accusa contro chi lo ha accusato, alcuni con leggerezza, altri con strumentalità, altri ancora in malafede”.

“Ne  è  una dimostrazione il fatto che il Tribunale, assolvendo Pino Maniaci, ha ordinato la trasmissione alla Procura di un verbale dibattimentale di uno dei suoi accusatori che si era costituito parte civile contro di lui”.

“Una cosa  è  certa, i guai di Pino Maniaci – conclude l’avvocato – sono iniziati dal momento in cui ha cominciato ad indagare sulle distorsioni del Tribunale Misure di Prevenzione di Palermo, quando questo era presieduto dalla dottoressa Silvana Saguto. Oggi la situazione  è  questa:  Silvana Saguto condannata in primo grado dal Tribunale di Caltanissetta per reati gravissimi; Pino Maniaci  assolto dai reati gravissimi dei quali era stato accusato. Giustizia  è fatta”.   ASP

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