Editoriale

Querele. Febbre alta fra i sindaci e i giornalisti


Perché così tanti contrasti nati dalla pubblicazione di notizie sgradite sfociano in querele e cause pretestuose . Che cosa si può fare?

Cinque degli otto episodi di intimidazione e grave abuso segnalati in questa newsletter provengono da sindaci, amministratori comunali e regionali. Diciamo subito che è un fatto del tutto casuale. Ma è un fatto e merita qualche riflessione.

Questo quadro emerge dalla semplice raccolta delle notizie pubblicate da Ossigeno per l’Informazione, fra il 14 e il 26 marzo 2020, per dare conto degli ultimi “avvistamenti” del suo l’Osservatorio sui giornalisti minacciati. Dunque non è sufficiente per fare una diagnosi. Però ci tocca dire che il nostro termometro ha segnato febbre alta. Continueremo perciò a controllare la temperatura e controlleremo le cartelle cliniche conservate nei nostri archivi e faremo sapere quale sarà l’esito di questi controlli.

Intanto possiamo dire che fra cronisti locali e amministratori locali un certo contrasto è inevitabile. Non è una novità. E’ fisiologico. Il territorio comunale infatti è la prima linea della cronaca. A livello locale un cronista e il suo giornale, facendo legittimamente e doverosamente il loro mestiere, a volte devono pubblicare notizie che il sindaco (o un altro pubblico aministratore) non gradisce, semplicemente perché gli sono sfavorevoli, perché possono danneggiare la sua immagine e rendere difficili iniziative della sua amministrazione. Ma che dire? «È la stampa, bellezza!», come dice Humphrey Bogart (L’ultima minaccia, 1952).

Insomma, bisognerebbe prenderla sportivamente e trovare il modo di risolvere i contrasti con reciproco rispetto, senza chiamare in causa la giustizia finché non emergono veri reati. Invece purtroppo molte volte queste contrapposizioni sfociano in querele e liti giudiziarie intentate in modo pretestuoso, per prendere tempo, o a scopo intimidatorio, per mettere bavagli. Vere e proprie punizioni verso i giornalisti sgraditi. Duelli ad armi impari, perché spesso i pubblici amministratori li combattono a spese dei contribuenti.

Vogliamo parlarne, visto che la febbre è così alta? Vogliamo vedere come fanno in altri paesi? Come si può evitare di ingolfare la macchina giudiziaria e, allo stesso tempo, chiarire le controversie nell’interesse della verità? ASP

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