Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Violazioni verificate

Querele. Macerata. Cronache vince un’altra battaglia

Il Tribunale ha rigettato una richiesta di 400 mila € di danni per presunta diffamazione – È la ventesima vittoria in 12 anni, ricorda la redazione

Il 14 gennaio 2020 il Tribunale civile di Macerata ha rigettato la richiesta di risarcimento danni di 400mila euro per diffamazione a mezzo stampa avanzata nei confronti di Cronache Maceratesi e dell’avvocato Giuseppe Bommarito, collaboratore del giornale online. Bommarito, noto avvocato cassazionista di Macerata con la passione per il giornalismo e la scrittura, autore di diversi saggi e, in passato, collaboratore del Resto del Carlino dalla sua città, era difeso dagli avvocati Stefania Cinzia Maroni e Vando Scheggia, Cronache Maceratesi dagli avvocati Francesca Marchesini e Marialetizia Ciccarelli.

Il risarcimento era stato chiesto nel 2018 dall’imprenditrice Giulia Lucarelli (amministratrice della società Edisasfalti) e da suo marito Maurizio Zeppa. Il giudice ha stabilito che dovranno sostenere spese di giudizio pari a 6mila euro a ciascun convenuto più le spese vive.

La citazione per danni (200mila euro chiesti al giornale e 200mila a Bommarito) era stata presentata in relazione a un articolo pubblicato nel 2017, nel quale Giuseppe Bommarito aveva ricostruito i rapporti fra Lucarelli e Zeppa e il noto imprenditore siciliano Alfio Caccamo, proprietario del centro commerciale Corridomnia, che era finito in un’inchiesta per una presunta attività di riciclaggio.

L’articolo contestato, intitolato “Riciclaggio, indagine dell’antimafia sugli affari di Alfio Caccamo”, evidenziava la stretta vicinanza di Alfio Caccamo con Maurizio Zeppa e Giulia Lucarelli, affermando che Caccamo e Zeppa erano entrambi soci del centro commerciale Voghera Est. L’autore Giuseppe Bommarito faceva inoltre osservare che Maurizio Zeppa era procuratore speciale della società Edilasfalti, amministrata dalla moglie. Ricordava, inoltre, che la società di Caccamo stava crescendo nella zona di Camerino dove, all’epoca, il fratello di Giulia Lucarelli era assessore comunale all’Urbanistica e vicesindaco.

LA SENTENZA – Tutte le circostanze indicate in quell’articolo, secondo il giudice, sono “oggettive e non contestate”. Quel testo, ha scritto nella sentenza, “descrive in maniera circostanziata e rigorosa gli elementi di contatto tra Caccamo e gli stessi” e “non risulta connotato da stile subdolo in quanto provvede alla elencazione di dati di fatto che descrivono dati oggettivi”.

LE REAZIONI- Andrea Bommarito ha dichiarato a Ossigeno per l’informazione: “I miei articoli danno fastidio perché sono verificati, con nomi e cognomi, e affrontano le questioni nel merito. Collaboro da anni con Cronache Maceratesi e ho già ricevuto 7 o 8 querele, tutte archiviate. L’unica ancora in corso è quella del sindaco di Macerata, Romano Carancini, caso unico di un sindaco che denuncia un privato cittadino”.

LA REDAZIONE di Cronache Maceratesi in un articolo del 30 gennaio 2020 ha espresso soddisfazione, ricordando che questo “è l’ultimo episodio di una serie di archiviazioni e assoluzioni (venti in 12 anni) da parte di chi ha denunciato il giornale nella figura del direttore responsabile Matteo Zallocco per le inchieste, scritte nella maggior parte dei casi dall’avvocato Bommarito, spesso scomode e su temi scottanti, ma sempre realizzate sullo studio delle carte”.

ha collaborato Andrea De Tommasi

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