Realizzato nell'ambito del progetto OSSIGENO M.A.P. - MONITOR ASSIST AND PROTECT, co-finanziato da GMDF (Global Media Defense Fund), il Fondo creato nell'ambito della Campagna Globale per la Libertà dei Media nel quadro del Piano d'Azione dell'ONU per la Sicurezza dei Giornalisti e la tematica dell'Impunità. Il GMDF è stato sviluppato con l'obiettivo di facilitare la libertà dei media e migliorare l'accesso dei giornalisti ad una tutela legale specializzata e sensibile alla diversità di genere. Gli autori sono responsabili della scelta e della presentazione dei fatti contenuti in questa pubblicazione e delle opinioni ivi espresse, che non sono necessariamente quelle dell'UNESCO e non impegnano l'UNESCO.

Osservatorio

Rapporto Ossigeno gen-lug 2022: 431 giornalisti minacciati in Italia

56% avvertimenti, 36% querele pretestuose- Le donne sono 109 –  Rispetto al 2021 attacchi più numerosi e  frequenti – Il monitoraggio in collaborazione con UNESCO

OSSIGENO 22 novembre 2022 – In Italia, nel 2022 le minacce e le intimidazioni rivolte ai giornalisti, ai blogger, ai foto cronisti, ai video operatori allo scopo di impedire che pubblichino e diffondano notizie non gradite sono aumentate rispetto all’anno precedente. Lo dicono gli ultimi dati del monitoraggio attivo svolto da Ossigeno per l’Informazione. Questi dati sono stati pubblicati e diffusi a Roma il 22 novembre 2022, durante il convegno “Informazione a rischio. A che punto siamo con le minacce ai giornalisti. Il caso Lazio” (VediLeggi), un incontro convocato per esaminare i diversi aspetti del problema e le proposte in campo. Questi nuovi dati sono stati rilevate da Ossigeno con il Progetto di monitoraggio denominato MAP (Monitora Assisti Proteggi) realizzato in partnership con GMDF, il Global Media Defense Fund dell’UNESCO.

Ossigeno per l’Informazione è l’associazione di volontariato senza fini di lucro che dal 2006 a oggi ha documentato pubblicamente oltre seimila intimidazioni e minacce rivolte in Italia ad altrettanti giornalisti e altri operatori degli organi di informazione. Le informazioni raccolte nel primo semestre dell’anno permettono di aggiungere a quel totale altri 243 episodi di intimidazioni e minacce. I casi sono elencati nella Tabella dei nomi di Ossigeno.

Quest’anno, come negli anni precedenti, l’Osservatorio Ossigeno ha sottoposto le informazioni su ciascuno di questi nuovi episodi a un accurato controllo specifico (fact-checking) basato sul suo collaudato Medodo di monitoraggio (Leggi il manuale che illustra il Metodo Ossigeno). Esso impone innanzitutto di escludere le vittime di intimidazioni e minacce che manifestamente non hanno operato nel rispetto dei doveri deontologici dei giornalistici che impongono il rispetto della verità, l’interesse pubblico a conoscere le notizie e le opinioni pubblicate, il fair play e il rispetto delle persone di cui si parla.

Perciò negli elenchi e nelle statistiche di Ossigeno rientrano soltanto gli attacchi che costituiscono violazione del diritto di informazione riconosciuto dall’articolo 10 della Convenzione Europea dei diritti umani (CEDU). Ciascuno di questi attacchi viene studiato e classificato in base al reato o illecito con il quale è stata realizzata la violazione e alla provenienza dell’attacco.

Fra i casi rilevati, quindi, anche quest’anno, Ossigeno ha scartato innanzitutto quelli non pertinenti e dopo ha condotto un esame approfondito sui restanti. Sono risultati fondati e pertinenti 138 episodi su 243. Questi 138 sono risultati commessi a danno di 431 giornalisti e altri operatori dei media fatti oggetto di intimidazioni e minacce che costituiscono violazioni del diritto di informazione e della libertà di stampa.

Poiché nell’intero anno precedente (il 2021) Ossigeno aveva rilevato 384 (leggi), i dati dicono in primo luogo che nel 2022 sono aumentati sia il numero dei minacciati sia la frequenza degli attacchi. Infatti nel 2022, in media, sono stati minacciati 2,4 cronisti al giorno rispetto a 1,0 al giorno dell’anno precedente. Risulta inoltre che la frequenza del fenomeno si è ulteriormente accentuata nel secondo trimestre del 2022 rispetto al primo trimestre: siamo passati da 2 a 3 minacciati al giorno.

Le 431 minacce nei confronti di altrettanti giornalisti sono state accertate con il Metodo di monitoraggio e verifica di Ossigeno (leggi). Di esse, 244 minacce (52 nel primo trimestre e 192 nel secondo trimestre) rivolte ad altrettanti giornalisti  hanno superato la verifica di primo livello e sono state segnalate pubblicamente come “probabili violazioni”. Le altre 187 minacce (118 nel primo trimestre e 69 nel secondo trimestre) sono state accertate e certificate come “effettive violazioni” dopo un esame più approfondito.

TABELLA 1– ANNO 2022 – Numero delle minacce “verificate” e “probabili” ad altrettanti giornalisti

Anno 2022 Minacciati probabili Minacciati certificati Totale
Primo trimestre   52 118 170
Secondo trimestre 192   69 261
Primo semestre 244 187 431

DONNE – Nel primo semestre 2022 sono state 109 le donne giornaliste e le operatrici dei media prese come bersaglio, pari al 25% del totale dei minacciati. Dal 23% del primo semestre si è passati al 27% del secondo trimestre. I numeri e le storie delle donne colpite con mincce e intimidazioni, spesso gender based, conferma la tendenza degli ultimi anni. Approfondisci

TABELLA 2 – ANNO 2022 – Numero di giornaliste minacciate

ANNO 2022 Tot Minacciati (casi certificati+probabili) donne % donne
Primo trimestre 170   39   23%
Secondo trimestre 261  70   27%
Primi sei mesi 431 109 25%

PROVENIENZA DELLE INTIMIDAZIONI E MINACCE – (vedi Tabella 3) – La maggior parte degli attacchi alla libertà di stampa proviene da privati cittadini e associazioni private (il 51%). Gli  episodi con questa provenienza si sono accentuati  nel secondo trimestre. Fra gli attacchi più frequente ci sono poi quelli provenienti da autorità e personaggi politici (21%), categoria di particolare interesse per il ruolo pubblico delle persone che ne fanno parte. Il 9% degli attacchi proviene dalle imprese private, l’8% da ambienti criminali (in maggior parte le mafie), il 4% dal mondo dei media (colleghi di lavoro, redazioni, editori, giornali). Queste percentuali rispecchiano i dati raccolti con il monitoraggio ma l’effettiva distribuzione delle tipologie è probabimente diversa, poiché Ossigeno riesce a rilevare e studiare soltanto una parte del fenomeno. Molti episodi sfuggono alla rilevazione, innanzitutto perché le stesse vittime rinunciano a denuncare le intimidazioni, in particolare possono essere sotto rapresentate le minacce provenienti dalla criminalità organizzata che, più di altri soggetti, è capace di agire nell’ombra, di intimidire e di imporre il silenzio alle sue vittime.

TABELLA 3 – Provenienza degli attacchi intimidatori

ANNO 2022 primo trimestre secondo trimestre Primo semestre
Persone e associazioni 28 42 70 51%
Autorità, enti pubblici, politici 7 22 29 21%
Imprese e imprenditori privati 6 7 13 9%
Mafie 7 4 11 8%
Sconosciuto 3 7 10 7%
Ambiente mediatico 1 4 5 4%
TOTALE episodi 52 86 138 100%

TIPOLOGIA DEGLI ATTACCHI – Per rivolgere un’intimidazione o una minaccia bisogna commettere un illecito, o un reato, o un abuso. Ossigeno ha stabilito a quale reato, illecito o abuso può essere associato ciascuno degli episodi intimidatori non manifestamente infondati che ha classificato e reso pubblici. Ciò ha imposto l’analisi approfondita dei casi dei 187 giornalisti minacciati accertati e certificati quasi sempre con il concorso delle stesse vittime.  Gli approfondimenti hanno permesso di conoscere meglio la natura del fenomeno e di aggiornare la sua evoluzione. Nei primi sei mesi del 2022 più della metà delle intimidazioni (56%) è rappresentata da avvertimenti (soprattutto scritte intimidatorie e minacce personali). Anche la percentuale dell’abuso di denunce e azioni legali a scopo temerario (36%) resta alta, in linea con la tendenza degli ultimi anni, con alcune significative variazioni. Ad esempio, si è potuto osservare che, nello stesso periodo nel 2021, a differenza di adesso, le intimidazioni più numerose non erano le aggressioni ma le querele pretestuose.

OBIETTIVI DEL MONITORAGGIO E AZIONI DI SUPPORTO DA GIORNALISTA A GIORNALISTA – Ossigeno ritiene che sia importante sapere tempestivamente e con numerosi dettagli chi è stato intimidito o minacciato o subisce ritorsioni per avere esercitato correttaente il diritto di informazione, da chi e perché, che sia necessario per chiedere e sollecitare le autorità e gli inquirenti a fare quanto è dovuto per interrompere l’effetto intimidatorio, per individuare i colpevoli e punirli, per individuare le nuove misure di contrasto necessarie e sollecitarne l’adozione, per intervenire in tempo in soccorso delle vittime, aiutandole, assistendole, chiamando in soccorso altri enti e istituzioni allo scopo di evitare che il giornalista minacciato soccomba di fronte a un’ingiustizia.

Ossigeno ritiene perciò necessario che il suo monitoraggio delle minacce ai giornalisti tenga sotto costante osservazione anche gli effetti concreti della legislazione vigente, le nuove iniziative legislative e i loro prevedibili effetti sulla libertà di informazione, le lacune e le inadempienze procedurali, le risposte concrete alle raccomandazione rivolte all’Italia dalle istituzioni internazionali affinché rispettino gli obblighi derivanti dai trattati internazionali e dall’adesione ai principi dello stato di diritto. Perciò il  monitoraggio di Ossigeno è una ricerca attiva e approfondita fatta da osservatori esperti conoscitori delle prerogative dei limiti e dei rischi di chi fa giornalismo politico, parlmentare, di cronaca e d’inchiesta (investigative journalism), della deontologia giornalistica, della legislazione sulla stampa, delle procedure legali e giudiziarie in materia di diffamazione a mezzo stampa e di tutela del segreto professionale. Queste competenze consentono a Ossigeno di intervenire sui casi concreti in cui il diritto di informazione è minacciato, di fare analisi e di erogare tempestivamente interventi di supporto diretto, da pari a pari, da giornalista a giornalista, e di rappresentare pubblicamente gli episodi di intimidazione in modo competente e obiettivo, publicando notizie che permettono alle autorità competenti di valutare oggettivamente i singoli episodi e decidere senza ulteriori istruttorie se e come intervenire a sostegno dei minacciati.

Utilizzando queste competenze e in coerenza con questi obiettivi, il monitoraggio svolto nei primi sei mesi del 2022, nell’ambito del progetto MAP,  ha permesso a Ossigeno di erogare 91 azioni di supporto da pari a pari a benefizio di 1.129 giornalisti. In dettaglio (vedi Tabella 4): 82 di supporto individuale gratuito a favore di 229 vittime di specifici attacchi e altre 68 di supporto a carattere collettivo a beneficio di almeno 900 giornalisti.

TABELLA 4 – Le azioni di supporto da pari a pari erogate nel primo semestre 2022

ANNO 2022 N. AZIONI

Dirette

N. AZIONI INDIRETTE BENEFICIARI DIRETTI BENEFICIARI TOTALI
Primo trimestre 31 3  161    461
Secondo trimestre 51 6   68    668
Primi sei mesi 82 9 229 1.129

 

I RISULTATI QUALITATIVI del progetto OSSIGENO – MAP ne primo semestre 2022 si possono riassumere come segue:

  •  l’attenzione prioritaria e lo spazio dedicato alle giornaliste vittime di minacce e intimidazioni con una impronta di genere è aumentato sensibilmente
  • l’assistenza individuale e collettiva a giornalisti vittime di intimidazioni.si è estesa
  • centinaia di casi concreti di violazione del diritto di informazione che non avevano copertura mediatica né attenzione politica sono stati sottoposti al’attenzione pubblica
  • i ritardi dell’attività legislativa in materia di libertà informazione sono stati documentati pubblicamente
  • le dinamiche ricorrenti di abuso delle azioni legali (SLAPP) e i rimedi possibili da adottare sono stati messi in evidenza in relazione ai singoli episodi. 

IN GENERALE il monitoraggio del 2022 ha dimostrato che:

a) in Italia le violazioni del diritto di informazione attraverso violenti, abusi e azioni legali pretestuose continuano a essere molto numerose; 

b) negli ultimi due anni le autorità italiane non hanno adottato nessuna delle contromisure all’esame del Parlamento per ridurre l’impunità di chi commette queste violazioni (leggi Si è conclusa una legislatura inconcludente); 

c) le imprese editoriali e le società civile non hanno adottato nuove adeguate misure per proteggere i cronisti che svolgono mansioni a rischio; 

d) molte aziende editoriali hanno incaricato giornalisti non contrattualizzati di per ‘coprire’ la guerra in Ucraina senza dotarli delle assicurazioni speciali per i cronisti che operano nelle zone di guerra (leggi Pappagallo e Cadalanu) .

LA POLITICA E I MEDIA –  MAP ha evidenziato che la politica e i media hanno dedicato poca attenzione alle intimidazioni e minacce rivolte ai giornalisti. Infatti: 

e) i centri di osservazione pubblici (quello istituito dal Governo italiano e quelli finanziati dalle istituzioni europee) hanno segnalato molte meno violazioni di Ossigeno che le rilevate, documentate e rese pubbliche attraverso il Progetto MAP; 

TABELLA  –  Raffronto tra i vari centri di monitoraggio

ANNO 2021 ossigeno Ministero Interno Mapping Media Freedom UE Consiglio d’Europa
giornalisti minacciati 384 156 76 8

f) sia nel 2021 che nel 2022,  nel capitolo dedicato all’Italia, gli estensori del Rapporto della Commissione Europea sull’attuazione delle norme dello Stato di diritto, hanno segnalato sui giornalisti minacciati in Italia soltanto i dati forniti dai centri di monitoraggio del governo e delle istituzioni europee, ignorando i dati pubblici e quelli a essi stessi forniti dall’osservatorio non governativo Ossigeno per l’Informazione che ha documentato un numero di giornalisti minacciati molto più alto (leggi )

g) per il 2021, il Centro di documentazione del Ministero dell’Interno ha rilevato in Italia un aumento del 44% delle minacce ai giornalisti rispetto all’anno precedente. Questo dato allarmante, pubblicato il 15 marzo 2022, non è stato riferito dai media italiani né ha suscitato commenti in sede politica.  (leggi)

h) le vittime di queste intimidazioni e minacce nonhanno mostrato un’adeguata capacità di difendersi collettivamente. Una conferma viene dal fatto che a luglio 2022 a Roma in 14 giorni sono stati minacciati 14 giornalisti e, come altre volte, non ci sono state iniziative concrete di protesta e autodifesa con la partecipazione dei minacciati. Leggi.  

i) il tema delle minacce ai giornalisti, dell’uso intimidatorio delle querele e dei provvedimenti necessari per difendere il libero esercizio del diritto di informazione è stato assente nella campagna elettorale per le elezioni politiche del 27 settembre 2022.

CRITICITÀ – I dati ottenuti da Ossigeno descrivono fondatamente un andamento preoccupante ma non la reale estensione del fenomeno. Essi mostrano soltanto la punta di un iceberg, di un’enorme massa che in massima parte rimane sommersa. L’intero fenomeno sfugge a una osservazione completa. In gran parte perché molte vittime degli attacchi sono deboli e temono ripercussioni dalla esposizione pubblica delle loro vicissitudini, soffrono l’isolamento e non ricevono sistematicamente assistenza e supporto. Molte intimidazioni e minacce sono rimaste fuori dal campo di osservazione di Ossigeno perché le limitate entrate e risorse umane disponibili non hanno consentito di fare il monitoraggio più esteso che sarebbe necessario, né la verifica di oltre la metà dei casi rilevati. Ciò ha limitato anche il numero di azioni di assistenza e supporto attivvo che sarebbero stati necessari. Il notevole apporto conferito dal volontariato gratuito ha compensato solo in parte l’insufficienza finanziaria. Tuttavia i dati ottenuti da Ossigeno hanno rivelato con dati di fatto i vari aspetti del fenomeno, il suo andamento e le principali lacune dell’intervento pubblico per conoscerlo e fronteggiarlo. Questi dati dicono che la situazione italiana è grave e l’esigenza di fronteggiarla richiederebbe un diverso approccio e interventi immediati a sostegno della libertà di stampa e del diritto dei cittadini di essere informati in uno stato di diritto.

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