Rapporto Ossigeno: 109 giornaliste minacciate da gennaio a luglio 2022

Il 25% dei 431 giornalisti intimiditi in Italia. Il 36% delle croniste attaccate subisce minacce sessiste. I dati. Le storie

OSSIGENO 22 novembre 2022 – C’è spesso una componente sessista nelle minacce rivolte alle donne che fanno informazione. Nel 2022, fra gennaio e luglio, ben il 36% delle intimidazioni subite dalle giornaliste in Italia è rappresentato da minacce di genere. Le donne sono il bersaglio preferito soprattutto degli odiatori online che, con un linguaggio di tono discriminatorio, alimentano il fenomeno dell’hate speech. Lo dicono i dati e le storie presenti nel rapporto semestrale 2022 di Ossigeno per l’informazione resi noti il 22 novembre in contemporanea a Roma, al seminario “Informazione a rischio” e a Bari, al Forum delle Giornaliste del Mediterraneo.

Quest’anno l’Osservatorio ha dedicato una attenzione particolare alle minacce gender based nell’ambito del progetto MAP (Mappa Aiuta Proteggi) realizzato da Ossigeno in partnership con GMDF, il Global Media Defense Fund dell’UNESCO, con l’obiettivo di rendere riconoscibile la violenza di genere realizzata con intimidazioni, minacce, linguaggio d’odio e per dare assistenza alle giornaliste minacciate.

I casi registrati mettono evidenza quanto possano essere correlati la discriminazione di genere e le minacce rivolte alle operatrici dell’informazione.

Ad esempio, Lucia Piemontese, caporedattrice del giornale “L’Attacco”, ha scoperto una scritta ingiuriosa e sessista tracciata su un muro perché ha raccontato le gesta della mafia in Puglia, in particolare in Capitanata (leggi).

Mariangela Pira è stata insultata su Twitter con un commento sessista per l’abbigliamento indossato durante la conduzione del telegiornale del mattino di Skytg24 (leggi).

“Ti buttiamo l’acido in faccia”, ha scritto una persona su Facebook contro la giornalista di Rai2, Claudia Marra, presa di mira con minacce e insulti sessisti perché aveva annullato un collegamento in diretta con “I Fatti Vostri”. Ho denunciato i responsabili per dare un buon esempio ai miei figli, ha detto a Ossigeno (leggi).

Sempre su Facebook alcuni haters hanno scritto a Chiara Ciurlia: “Tappatele la bocca”, “Spero la smetta di parlare”, “Fatele bere un po’ di acido”. La giornalista stava conducendo la diretta di “Tutti in conferenza” su Facebook, cercando di fermare sulla chat una ridda di commenti volgari e offensivi dei partecipanti.

Di una violenza fisica, invece, è stata vittima Greta Beccaglia, palpeggiata in diretta tv da un tifoso durante un collegamento all’esterno dello stadio di Empoli (leggi).

Questi sono soltanto alcuni esempi tratti dal monitoraggio di Ossigeno, che non solo ha espresso solidarietà alle giornaliste, ma ha anche offerto assistenza da pari a pari e per le violenze sessuali a Greta Beccaglia si è costituito parte civile.

I DATI – Nel complesso, fra gennaio e luglio 2022, sono state 109 le giornaliste minacciate in Italia, il 25% dei 431 operatori dei media minacciati nello stesso periodo (leggi). Un dato pressoché in tendenza con le rilevazioni degli ultimi anni: erano il 27% nel 2021, il 22% nel 2020, il 23% nel 2019. In numeri assoluti, in sette mesi quest’anno Ossigeno ha registrato più minacce dei dodici mesi del 2021, anno in cui le giornaliste minacciate erano 105.

giornaliste minacciate in Italia
2022 fra gennaio e luglio 25%
2021 27%
2020 22%
2019 23%

Ossigeno ha potuto effettuare una verifica attenta e dettagliata di 49 di questi 109  casi. Dall’analisi risulta che la tipologia di minaccia più frequente è l’avvertimento, pari al 67%, nella forma di insulti, commenti e minacce personali che passano per i due terzi dalle piattaforme social. Nel 2021 la tipologia di mianccia più frequente è stata il ricorso all’abuso di denunce e azioni legali (55%) che invece nei primi sette mesi del 2022 è pari al 23%. Le aggressioni fisiche e verbali sono diminuite rispetto al 2021, passando dal 18% al 10%.

Rispetto all’origine di questi attacchi, il monitoraggio mette in evidenza che il 60% deriva da privati cittadini, il 20% da mafie e criminalità, il restante 20% da autorità, autorità pubbliche e politici.

GPA

Leggi il Rapporto semestrale 2022

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