Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Violazioni verificate

Italia. Le notizie più pericolose di Ossigeno. Dicembre 2017

Questa rassegna mensile degli attacchi agli operatori dei media in Italia è realizzata da Ossigeno per l’Informazione per il Centro Europeo per la Libertà di Informazione e di Stampa di Lipsia (ECPMF), con il sostegno dell’Unione Europea

423 vittime nel 2017
Con i dati raccolti a dicembre, Ossigeno tira le somme dell’anno appena terminato: nel 2017 l’Osservatorio ha accertato 423 vittime di attacchi, minacce, intimidazioni rivolte a giornalisti, blogger e altri operatori dell’informazione, attacchi che hanno limitato la libertà di stampa e di espressione in Italia (leggi tutto). I nomi di questi operatori dei media vanno ad aggiungersi a quelle già documentate a partire dal 2006 e fino al 2016: il contatore dei minacciati di Ossigeno ha così raggiunto quota 3508 (vedi la lista completa dei nomi). Nel solo mese di dicembre 2017 Ossigeno ha aggiunto 50 altri nomi, rendendo noti i relativi episodi e classificandoli secondo le tipologie di intimidazione previste dallo specifico Metodo di monitoraggio elaborato ad hoc. Queste sono le statistiche di dicembre: 10 Avvertimenti (20%); 20 Aggressioni (40%); 1 Danneggiamento (2%); 7 Denunce e azioni legali (14%); 12 Ostacolo alla libertà d’informazione (24%) (leggi i dati nel dettaglio).

Panoramica dei dati  del 2017. Nel corso dell’anno, Ossigeno è stato in grado di verificare con cura la fondatezza di 216 differenti episodi di grave violazione della libertà di informazione. Gli episodi accertati sono 14 meno del 2016. Invece le vittime sono state 11 più del 2016, e per il 25% donne. Il numero delle vittime è quasi il doppio degli episodi esaminati perché in 87 di questi casi sono state prese di mira più persone.

La tipologia di attacco prevalente è stata l’Avvertimento (37%) seguita dalle Denunce e altre azioni legali (32%). Poi ci sono le Aggressioni fisiche (20%), le azioni di Ostacolo alla libertà d’informazione con modalità non perseguibili per legge (7%) e i Danneggiamenti di beni personali o aziendali (4%). È il primo anno, dal 2013, che la percentuale degli Avvertimenti supera quella delle azioni legali pretestuose.

Distribuzione sul territorio nazionale. La regione con il maggior numero di vittime è stata il Lazio (720); seguono in graduatoria: Campania (442), Lombardia (373), Sicilia (297), Puglia (189), Calabria (169) e di seguito le altre (guarda i dati aggregati).

L’allarme Lazio e Roma. Fra la capitale e dintorni sono stati 141 le vittime, il 33% dell’intero territorio nazionale. Nel Lazio c’è stato un incremento di 8 punti percentuali rispetto al 2016. Questa concentrazione delle intimidazioni e delle minacce è stata segnalata da Ossigeno ripetutamente da maggio in poi e rappresentata in un dossier intitolato Allarme Lazio (leggi).

Le cifre di Ossigeno rispecchiano l’andamento delle intimidazioni e delle minacce attuate in Italia contro i giornalisti e descrivono in dettaglio il 6% del fenomeno: infatti per avere una stima attendibile del numero di cronisti colpiti effettivamente da queste violazioni durante l’anno bisogna dunque moltiplicare per quindici (15) il numero dei casi accertati. Facendo tale moltiplicazione (423×15) si ottiene la cifra di 6435 potenziali vittime.

Le questioni più urgenti
Libertà stampa. 19 sotto scorta ma non si può dire “l’Italia è la pecora nera”
Il 6 dicembre scorso il Ministero degli Interni ha comunicato i dati relativi al numero dei giornalisti sotto scorta nel nostro paese (leggi tutto): sono 19, protetti da scorte armate composte da 2-4 ufficiali e auto blindate. Questa tutela è stata data ai giornalisti che avevano ricevuto minacce mortali dalla mafia e dai gruppi di estrema destra e populisti. Alcuni di questi giornalisti sono sotto protezione dal 2007. La polizia ha garantito misure di sorveglianza più leggere ad altri 167 operatori dei media.

Diffamazione. Un’altra legislatura è finita senza abolire il carcere
Si è intanto conclusa, il 28 dicembre 2017, l’ultima legislatura, senza che fosse approvato il progetto di legge per abolire il carcere per diffamazione e senza fermare la piaga delle migliaia di accuse per questo reato avanzate ogni anno, in modo specioso, per scopi intimidatori, contro cinquemila giornalisti. Ossigeno aveva predetto che il progetto di legge stava finendo nel binario morto (leggi) e aveva indicato i modi per evitarlo.
Il Parlamento italiano tenta dal 2001 – cioè, da quattro legislature – di riformare l’articolo 595 del codice penale del 1930 e la legge sulla stampa del 1948, ma non ha mai cambiato nulla. Per la verità, nella legislatura appena conclusa, i parlamentari sembravano vicini al traguardo. Ma si è trattato di un’illusione (leggi tutto).

Gli episodi di dicembre
Libertà di ricerca. Eni condannata per lite temeraria. Voleva 5 milioni
Il Tribunale civile di Roma ha condannato la società energetica a versare 50mila euro (25mila per lite temeraria e altri 25mila per spese legali) alla professoressa Albina Colella, docente ordinario di geologia all’Università degli studi della Basilicata. Nel 2015 Eni l’aveva citata in giudizio chiedendo 5 milioni e 500mila euro di risarcimento danni per diffamazione.

“Non fui fiancheggiatore BR” e chiede danni. No della Cassazione
La Suprema Corte ha respinto una richiesta di risarcimento di 260mila euro avanzata nei confronti dell’ex direttore responsabile de La Stampa Marcello Sorgi e del legale rappresentante della società editrice, Alessandro Bianco. La denuncia era stata presentata nel 2010 da Norberto Natali, il quale lamentava di essere stato impropriamente descritto in alcuni articoli come “un terrorista, fiancheggiatore delle Brigate Rosse”. Natali è stato condannato a pagare 16mila euro di spese legali.

Sava (Taranto). Mimmo Carrieri denuncia nuove minacce
Il giornalista, collaboratore del giornale online Viv@Voce, è stato di nuovo minacciato di morte e teme per la sua incolumità. Una fonte confidenziale gli ha rivelato: “vogliono spezzarti le gambe”. Di conseguenza è stata intensificata la vigilanza dinamica a lui assegnata nel 2012 dopo l’incendio della sua auto.

Diffamazione. Web. Sequestrati due articoli di Marilù Mastrogiovanni
Il 19 settembre il Gip del Tribunale di Lecce ha disposto il sequestro preventivo di due articoli della giornalista pubblicati sul giornale online Il Tacco d’Italia, del quale è la direttrice responsabile. Contestualmente sono stati oscurati i post con lo stesso testo pubblicati sulla pagina Facebook della testata.

Calabria. Querelò cronista. Pm chiede suo giudizio per calunnia
Il 30 settembre il Pubblico ministero del Tribunale di Reggio Calabria Massimo Baraldo ha chiesto questo provvedimento per Adriana Musella, presidente dell’associazione antimafia “Riferimenti”, per le sue accuse alla giornalista del Corriere della Calabria Alessia Candito.

Bologna. Acquisiti a loro insaputa tabulati telefonici di due giornalisti
Il 24 ottobre scorso, durante l’udienza di un processo, i giornalisti Gianluca Rotondi (Il Corriere di Bologna) e Gilberto Dondi (Il Resto del Carlino), sono venuti a conoscenza che il 23 gennaio 2015 il Pm della Procura di Bologna Valter Giovannini aveva richiesto i loro tabulati telefonici. I giornalisti si erano occupati all’epoca del contenzioso sull’eredità di una nota azienda di cancelli automatici. Un caso analogo ha riguardato altri tre giornalisti emiliani.

Tratta immigrati. A Palermo intercettato collaboratore del Guardian
Il 10 novembre Lorenzo Tondo, collaboratore del quotidiano britannico, durante un processo a Palermo, ha scoperto di essere stato intercettato due volte – nel febbraio e marzo scorsi – mentre era al telefono con un suo informatore per un’inchiesta sul traffico di essere umani.

Napoli. Fotoreporter picchiato sul luogo di un omicidio
Il 15 novembre nel quartiere Ponticelli un fotoreporter è stato colpito con due colpi al volto da un uomo, mentre effettuava riprese sulla scena di un omicidio di camorra. L’aggressore è un familiare della persona uccisa.

Danneggiata auto La7 durante manifestazione a Ostia
Il 16 novembre due pneumatici dell’automobile di una troupe televisiva della trasmissione L’Aria che tira (La7) sono stati squarciati da ignoti, mentre il gruppo stava realizzando un servizio nel quartiere in cui il 7 novembre erano stati aggrediti da un esponente della famiglia Spada Daniele Piervincenzi e Edoardo Anselmi (Nemo, Raidue).

Sequestro archivi dati a due cronisti, per articoli su servizi segreti
Il 17 novembre la Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Roma, ha sequestrato le chiavette usb dei giornalisti Nicola Borzi (Il Sole24Ore) e Francesco Bonazzi (La Verità), autori di alcuni articoli sulle operazione bancarie dei servizi segreti presso la Banca popolare di Vicenza. Gli agenti hanno sequestrato anche l’hard-disk del computer che Borzi utilizza in redazione. I due cronisti non sono indagati: sono considerati testimoni in un’indagine contro ignoti per rivelazione di segreto di Stato (art. 261 cp).

Calcio. A Pisa un cronista colpito al volto da un ultrà
Il 26 novembre all’esterno dello stadio Arena Garibaldi, durante il derby con il Livorno (categoria Lega Pro), un ultrà del Pisa, infastidito dalla presenza della telecamera, ha colpito al viso il giornalista Luca Lunedì, causandogli un taglio al labbro.

Premier Albania scredita servizio delle Iene, poi fa un passo indietro
Il capo del governo albanese, Edi Rama, ha reagito ad un servizio del programma televisivo riguardante lo sfruttamento del lavoro minorile nel suo paese, definendo la trasmissione “spazzatura” e accusando gli autori di aver riciclato vecchi filmati vecchi e di raccontare il falso. Poi è tornato parzialmente sui suoi passi, senza preò scusarsi espressamente.

Roma. Solidarietà a Lirio Abbate ancora nel mirino dell’avvocato di Carminati
Il difensore di Massimo Carminati, avvocato Giosuè Naso, ha affermato che a danno del suo assistito e della verità ha pesato una “colossale manipolazione della verità storica”, di cui ritiene responsabili anche “giornalisti di mezza tacca spacciati per eroici paladini della verità”. Pur non facendo nomi, sembra chiaro il riferimento al vicedirettore de l’Espresso, autore di inchieste giornalistiche sulla criminalità organizzata a Roma.

Inviato di Striscia la notizia filma lo spaccio. Aggredito cinque volte in un mese
Vittorio Brumotti e i tre operatori della sua troupe sono stati attaccati cinque volte nel corso di un mese mentre realizzavano un’inchiesta televisiva sullo spaccio di droga in varie città italiane. Le aggressioni – da parte delle ‘sentinelle’ degli spacciatori e degli spacciatori stessi – sono avvenute a Roma, Padova, Milano e Bologna fra il 31 ottobre e il 2 dicembre. Dopo la messa in onda dei servizi televisivi, i carabinieri sono riusciti ad arrestare alcuni spacciatori.

Reggio Emilia. “Vai via”. Cronista minacciata due volte in pochi giorni
A fine novembre la giornalista Francesca Chilloni, collaboratrice dei quotidiani Reggiosera (online) e La Voce di Reggio, ha ricevuto gravi minacce a voce. La prima volta il 24, mentre si trovava per lavoro sul luogo di un omicidio. La seconda il 28, mentre documentava un incendio doloso. Su entrambi gli episodi sta indagando la Direzione distrettuale antimafia.

Militanti Forza Nuova minacciano la Repubblica e l’Espresso
Il 6 dicembre, a Roma, una dozzina di militanti di Forza Nuova con il volto mascherato ha invaso l’area privata dell’edificio sede del quotidiano La Repubblica e del settimanale l’Espresso, gridando insulti e minacce all’indirizzo delle due testate e dei loro giornalisti, che da mesi documentano con articoli e inchieste il “diffondersi di episodi di fascismo e intolleranza nel paese”.

Commissario sanità Calabria chiede 1 milione euro a cronista. Tribunale dice no
L’11 dicembre è stata rigettata la richiesta di risarcimento danni avanzata dal Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro della sanità della Regione Calabria, Massimo Scura, nei confronti del giornalista Adriano Mollo, autore di articoli pubblicati sul Quotidiano del Sud relativi alla gestione dei fondi della sanità calabrese.

Aosta. Scrive: a spalare 2 su 18mila. Cronista insultato su Fb
Il 19 dicembre il giornalista Alessandro Mano, collaboratore del quotidiano La Stampa, è stato investito su Facebook da insulti e accuse di poca professionalità per aver riferito che un’iniziativa lanciata dal gruppo Facebook “Sei di Aosta se” era fallita clamorosamente. Il cronista ha ricevuto la solidarietà del sindacato dei giornalisti e dell’Odg regionale.

Aggiornamenti di casi raccontanti in precedenza dall’Osservatorio
Vilipendio per titolo Libero? Prosciolto Belpietro

Calcio. Daspo per l’ultrà che aggredì il cronista Brenzini

Pignataro. Minacciò Enzo Palmesano. Confermata condanna

Procura incrimina uomo che ha minacciato Rubano di Striscia

Monza. Sentenza ribaltata. Ex sindaco paghi spese legali a l’Espresso

Altre notizie di rilievo
Convegno Ossigeno. Malta e il giornalismo che non scontenta nessuno

Spese legali. Verna tiene a battesimo accordo Odg Toscana – Ossigeno

No carcere per diffamazione. Grasso, rimane una riforma doverosa

Libertà va cercando. Il concerto di Ossigeno alla Casa del Jazz

Gentiloni, bisogna fare molto di più per la libertà di stampa

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Hanno collaborato a questo report mensile: Dario Barà, Loredana Colace, Raffaella Della Morte, Matteo Finco.

Questo report è stato arricchito da numerose prestazioni volontarie di collaboratori che condividono gli scopi sociali di Ossigeno. Queste prestazioni si sono sommate alle collaborazioni retribuite con i fondi previsti dal progetto europeo del consorzio ECPMF. Notevoli risparmi sono stati ottenuti grazie ai servizi forniti da enti e istituzioni a titolo gratuito a Ossigeno per l’Informazione.

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