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Mafia. Cafiero de Raho commenta la sentenza sull’aggressione a Maria Grazia Mazzola

Le mafie non tollerano la libera informazione e perciò i giornalisti meritano la protezione dello Stato, ha detto il Procuratore nazionale antimafia

OSSIGENO 21 aprile 2021 – Il giorno stesso della condanna di Monica Laera per l’aggressione del 2018, a Bari, alla giornalista Maria Grazia Mazzola, inviata del Tg1 Rai, il Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, intervenuto in diretta a un dibattito online organizzato dall’Associazione Stampa Romana (rivedi su Facebook) ha commentato la sentenza ribadendo l’importanza del lavoro dei giornalisti che raccolgono informazioni sul territorio, come ha fatto Maria Grazia Mazzola e ha sottolineato che i giornalisti che fanno questo rischioso lavoro meritano la protezione delle autorità statali. Queste le parole del Procuratore:

“Maria Grazia Mazzola nella sua inchiesta si è addentrata in uno dei quartieri dominati dalla mafia pugliese e da uno dei clan più feroci e violenti, quelli che non ammettono che nel loro quartieri si possano fare interviste e domande. Invece il comportamento di Mazzola ha dimostrato come questo va fatto per applicare in pieno le nostre leggi e il diritto della libertà e dell’informazione. Le mafie non vogliono l’informazione ed hanno tra i pilastri su cui fondano la loro forza l’omertà e il silenzio. Per questo i giornalisti sono tra i soggetti più esposti. Credo che con la sentenza di oggi è stato sottolineato come quel comportamento non è frutto semplicemente della esplicazione di un atto di violenza ma è piuttosto esplicazione di un contesto mafioso e di una manifestazione del potere laddove si ritiene di poter svolgere qualsiasi attività e portarla avanti senza nessun limite. Ecco perché a voi giornalisti guardiamo sempre con grandissima attenzione perché  tanti di voi sono sottoposti a misure di protezione e guardiamo a quelle misure di protezione come un momento fondamentale della protezione dello stato di diritto perché  grazie all’informazione e sull’informazione poggia la nostra democrazia. Sottolineo in questa sede come proprio l’Italia sia il Paese più avanti sotto il profilo della tutela dei giornalisti a livello europeo. In diversi incontri internazionali a cui sono stato invitato ho potuto evidenziare quali siano i numeri dei giornalisti minacciati e quali quelli dei giornalisti protetti. La protezione per noi e per l’Italia è il momento più importante per la sicurezza e la democrazia. 

Maria Grazia e tutti gli altri giornalisti costituiscono uno strumento fondamentale dell’azione dello stato attraverso la magistratura. Sarete sempre per noi l’interesse maggiore per proteggere l’informazione e l’interesse di tutti i cittadini”. ASP

Leggi la notizia sulla sentenza di Bari

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