Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Violazioni verificate

Ossigeno ha accertato altre 10 minacce – 15 novembre 2018

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Ne sono vittime i giornalisti Lirio Abbate, Bruno Manfellotto, editore L’Espresso (Lazio); Gianni e Federico Festa (Campania); Roberto Di Meo e Roberto Canè (Umbria); Pino Guastella (Sicilia); Federico Ruffo e Sigfrido Ranucci (Lazio). Dal 1 gennaio al 15 novembre 2018 Ossigeno ha accertato e documentato 236 ingiustificabili attacchi dello stesso tipo.

“Ossigeno per l’Informazione” ritiene che gli episodi di seguito descritti rappresentino ingiustificabili violazioni della libertà di espressione e di stampa. Dieci giornalisti e i video operatori  colpiti direttamente sono stati aggiunti alla Tabella dei nomi delle vittime di attacchi ingiustificabili.

LAZIO – Lirio Abbate, Bruno Manfellotto, editore
ROMA – Nel mese di ottobre 2018 il giudice del Tribunale civile di Roma, Marzia Cruciani, ha respinto l’azione risarcitoria promossa dall’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema nei confronti di Lirio Abbate (L’Espresso), condannando l’ex presidente del Consiglio al pagamento di 5.500 euro per spese processuali. La denuncia del politico riguardava anche l’allora direttore Bruno Manfellotto e l’editore.
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CAMPANIA – Gianni Festa e Federico Festa
AVELLINO – Il 2 novembre 2018, due buste bianche anonime, indirizzate rispettivamente ai giornalisti Gianni Festa (Quotidiano del Sud) e Federico Festa (Ottopagine), sono state consegnate alla sede avellinese de Il Quotidiano del Sud. In entrambe le buste un bigliettino identico con una scritta a penna: “Ti spariamo”.
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UMBRIA – Roberto Di Meo e Roberto Canè
La Corte di Cassazione dopo 24 anni dall’inizio del processo ha assolto i giornalisti de La Nazione, Roberto Di Meo e Roberto Canè, citati per danni per un articolo pubblicato sull’edizione di Terni. Nel testo del 1994, Roberto Di Meo aveva riferito che il Partito Repubblicano Italiano era coinvolto nella cosiddetta “Tangentopoli di Terni”.
Uno degli ex amministratori del Pri è stato condannato dalla Corte per lite temeraria per “abuso del processo”. Dovrà pagare diecimila euro per lite temeraria e 8200 euro per le spese legali.
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SICILIA -Pino Guastella
SIRACUSA – Il 9 novembre 2018, la Squadra mobile di Siracusa ha messo agli arresti domiciliari un uomo che il 1 ottobre 2018 a Siracusa, nell’aula della Corte d’Assise, durante un’udienza, nell’area riservata al pubblico, aveva minacciato il giornalista Pino Guastella, direttore del giornale online Diario 1984, intimandogli di non pubblicare altri articoli su suo cognato, Gianfranco Urso, attualmente detenuto e appartenente al clan mafioso Bottaro-Attanasio.
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LAZIO – Federico Ruffo e Sigfrido Ranucci 
ROMA – Nella notte tra il 12 e il 13 novembre 2018, intorno alle 4 e 30 del mattino, a Roma, tra Ostia Antica e Acilia, qualcuno ha tentato di dar fuoco all’abitazione del giornalista Federico Ruffo, inviato del programma televisivo di inchiesta Rai Report. Dopo aver cosparso il pianerottolo di benzina, sono fuggiti senza innescare le fiamme. A metterli in fuga sarebbe stato il cane di Ruffo che ha cominciato ad abbaiare furiosamente.
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