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Minacciati. Altri 14 accertati da Ossigeno

Fra il 16 e il 30 luglio 2019 in Calabria, Campania, Sicilia e Veneto. Leggi i nomi dei cronisti presi di mira e i dettagli di ciascun episodio.

“Ossigeno per l’Informazione” ritiene che gli episodi di seguito descritti rappresentino ingiustificabili violazioni della libertà di espressione e di stampa. I nomi di questi 13 giornalisti e operatori dei media colpiti direttamente sono stati aggiunti alla Tabella dei nomi delle vittime di attacchi ingiustificabili: Giovanni Coviello (Veneto), Agostino Pantano; Francesca Lagatta (Calabria), Pino Neri (x2); Nello Trocchia(x3) (Campania), Salvo Palazzolo (Sicilia), Redazione Corriere dell’Umbria (Umbria).

Giovanni Coviello (Veneto)
Il 12 luglio 2019 il Gip del tribunale di Vicenza ha condannato per diffamazione, con rito abbreviato, il giornalista Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiù. La pena inflitta a Coviello è di 8 mesi di reclusione più il pagamento di duemilacinquecento euro per ogni querelante.
Coviello era stato querelato da Gianni Zonin, ex presidente di banca Popolare di Vicenza, e Giuseppe Zigliotto, ex consigliere, per due suoi articoli pubblicati nel 2017.
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Salvo Palazzolo (Sicilia)
Da una intercettazione pubblicata il 17 luglio 2019 il giornalista Salvo Palazzolo ha appreso che un boss aveva detto al telefono: “Due colpi di legno glieli avrei dati” e la sua protezione era stata rafforzata
Nell’intercettazione della telefonata Benedetto Gabriele Miltello e Tommaso Inzerillo (entrambi arrestati a Palermo il 17 luglio 2019, nell’operazione antimafia della polizia) esprimevano risentimento nei confronti del cronista di Repubblica.
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Nello Trocchia (Campania)
Il giornalista Nello Trocchia, inviato di Piazzapulita, nel giro di 16 mesi ha subito tre furti nella sua casa in provincia di Napoli, in cui vivono i suoi genitori.
L’ultima intrusione il 6 luglio 2019. In casa non c’era nessuno. I ladri hanno portato via un computer contenente dati e informazioni che il giornalista ha definito importanti per le sue inchieste.
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Francesca Lagatta (Calabria)
La giornalista Francesca Lagatta di LaCNews24 la mattina del 22 luglio 2019 è stata aggredita da un uomo, all’ospedale di Cetraro (CS) dove si trovava per avere notizie su una ispezione della Regione a seguito della morte di una donna che aveva appena partorito. L’aggressore ha inveito contro di lei. Poi ha cercato di sottrarle il pc e il cellulare. L’ha colpita ad una mano, facendo cadere a terra il telefonino che si è danneggiato. L’uomo sarebbe il marito di una delle dottoresse indagate per la morte della donna.
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Pino Neri (Campania)
Il sindaco di Pomigliano D’Arco (NA) ha definito il giornalista de Il Mattino Pino Neri “il principale nemico dell’amministrazione comunale” per aver scritto un articolo su una presunta richiesta di denaro da parte un consigliere comunale di maggioranza per il rilascio di una pensione di invalidità. L’articolo di Neri sulla vicenda era finito all’ordine del giorno del consiglio comunale di Pomigliano dopo l’interrogazione di un consigliere di minoranza che poneva la questione dell’onorabilità dell’amministrazione. Il sindaco ha minacciato Neri anche di querele.
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Agostino Pantano (Calabria)
VIBO VALENTIA – Il 26 luglio 2019 il giornalista de LaCNews24 Agostino Pantano è stato minacciato a Vibo Marina durante la realizzazione di un servizio sul rogo di un chiosco di bibite e panini avvenuto nella notte.
Pantano stava realizzando un servizio sull’incendio della notte precedente in una piazza della frazione marina della città quando è stato avvicinato da alcuni presenti che lo hanno minacciato intimandogli di andare via e impedendogli di fare le riprese: «Dovete spegnere questa cosa e da dove sei venuto te ne devi andare».
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Redazione Corriere dell’Umbria (Umbria)
PERUGIA – Nella notte tra il 28 e il 29 luglio 2019 due uomini dal volto coperto con dei caschi si sono avvicinati alla struttura che ospita la sede centrale del Corriere dell’Umbria a Perugia e l’hanno presa a sassate danneggiandola e rompendo i vetri delle finestre.
Il direttore del Corriere dell’Umbria Davide Vecchi ha riferito che “secondo gli agenti della Digos che hanno fatto i primi rilievi si tratta sicuramente di un atto intimidatorio legato a qualcosa che abbiamo scritto negli ultimi giorni”.
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